Anche le Tesla, pur funzionando a batterie, sparano troppi NOx 

Il colmo per la Tesla di Elon Musk? Emettere NOx sopra i livelli consentiti. Non si tratta, ovviamente, di ossidi di azoto prodotti dalle Model S, elettriche a emissioni zero, ma da un impianto (nella fattispecie un ossidatore termico) installato nella fabbrica di Fremont per la depurazione dei composti chimici.

Il caso. Il problema è sorto diverso tempo fa, ma riemerge ora in un informato e documentato articolo scritto dal The Daily Kanban. Il sito scrive che è stata la stessa Tesla, nel 2014, a segnalare le difformità nelle emissioni alle autorità locali (il Bay Area Air Quality Management District): a quanto pare l'ossidatore, alimentato a gas naturale e utilizzato per bruciare i composti organici volatili provenienti dal reparto verniciatura, supera le emissioni massime di NOx ammesse dalla normativa, pari a 0.1 libbre per milione di BTU (British termal unit, joule nel Sistema internazionale). Si tratterebbe, insomma, di un eccesso in quello che è un normale processo industriale, adottato in moltissime altre fabbriche.

Soluzione a gennaio. Tesla ha spiegato che a Fremont (ex stabilimento Nummi, joint venture GM-Toyota) vengono utilizzate delle speciali vernici in grado di tagliare il 90% delle emissioni rispetto a quelle tradizionalmente impiegate nell'automotive". Tuttavia, risolvere la questione dell'ossidatore rappresenta una doppia criticità, visto che riguarda una Casa che fa della sostenibilità la propria bandiera. Per questo, lo scorso luglio Tesla ha proposto un piano di intervento per ricondurre l'impianto nel range della norma: la roadmap prevede sostituzioni di alcune parti e varie messe a punto, destinate a concludersi entro il prossimo 30 gennaio. La questione dovrebbe essere definitivamente archiviata poco dopo, in seguito all'approvazione finale da parte delle autorità.

Musk alla Cop21. Nel frattempo, Musk è volato a Parigi per tenere una lezione alla Sorbona, organizzata in occasione della Cop21, la Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite che si terrà fino all'11 dicembre. Durante il suo intervento, il Ceo ha prefigurato "l'uscita inevitabile dall'era dei carburanti fossili", definendo il loro utilizzo "l'esperimento più stupido della storia". Tra i possibili interventi, il Ceo della Tesla ha indicato una "carbon tax", accompagnata dall'introduzione di un programma che supporti coloro che saranno colpiti dall'aumento dei costi.

Fonte: http://www.quattroruote.it/news/eco_news/2015/12/03/tesla_nox_sopra_i_limiti_per_la_fabbrica_di_fremont_la_colpa_e_di_un_ossidatore_termico.html

Carbon tax, fantastico. Intanto il petrolio doveva essere finito e a 300$ al barile, fa fatica a tenere i 40 nonostante Putin abbia tagliato un po' di produzione dell'ISIS senza chiedergli il permesso.
Va bene farsi gli affari propri, ma Musk deve rispondere ancora a tante domande prima di proporre una vera auto usabile da tutti nella maggior parte delle condizioni. Senza contare che molta energia elettrica in USA e anche in Europa, proviene da centrali a carbone.