Ebbene si...dopo averci offerto, negli anni passati, la Suzuki Cappuccino e la Datsun Cornetto, ora ci pensa la Daihatsu a completare l'opera di rifocilllamento mattiniero con la nuova... Latte!





A quando la Subaru Special Edition "Gocciole Pavesi" ?

 

Che schifo...

Mi sa che sti jappu non hanno capito che mangiamo a colazione, semmai la potevano chiamare saccottino, oppure plum cake!!!!!

non vi ricorda una alpen liebe??(ma poi si scrive così??)

il nome però lo trovo carino e azzeccato per una macchina del genere...tenero, semplice...

a proposito ma la commercializzano in italia???se sì a che prezzi???tipo panda???

Si, nei banchi frigo dei principali supermercati

Ma il logo mi sembra Daiatshu non Daewoo...

Cmq dai, son macchine da giapponesi con poco poco spazio e con una società un po tristina.... (almeno nelle fasce che comprano sto genere di macchina)...bella non è, ma almeno è simpatica....più o meno  

.in effeti il marchio sembra daiatshu...
...dalle loro parti non si fanno mica tante seghe mentali come noi...va bene qualsiasi porcheria!

Si, ho sbagliato, è Daihatsu...

altrimenti avrebbe avuto il logo Chevrolet...

la Chevrolet Latte....

per lo meno e' simpatica  

Secondo me appena si apre una porta si ribalta!

Quando ero in Giappone sono rimasto sorpreso dal gran numero di modelli di vettura con nomi italiani. Molti modelli che da noi sono venduti con altro nome, da quelle parti hanno un nome italiano.
Una volta ho chiesto il perchè ad un ingegnere della Mazda che avevo trovato sul treno rapido e mi ha risposto che vengono scelti perchè il suono molti vocaboli della lingua italiana trasmette un messaggio positivo, solare, gioia di vivere. E questo è un commento che mi sono sentito dire da tanti, e cioè che l'italiano è una lingua piacevole da ascoltare anche se non la si capisce proprio per via dei suoni e della melodia stessa della lingua. Secondo me è qualcosa di cui essere orgogliosi.

Quanto alla vettura in sè, chi conosce il Giappone sa che da quelle parti mantenere una vettura è estremamente costoso, al punto che molti giapponesi semplicemente non hanno la macchina, i taxi (che vanno a GPL) costano poco e i mezzi pubblici sono capillari, efficienti e funzionano a qualsiasi ora del giorno e della notte.  
L'unica eccezione è rappresentata dalle microvetture, che hanno motori fino a 660 e dimensioni ridotte (credo 330 x 140 cm). Queste pagano meno di tasse e assicurazione e soprattutto pagano tariffe più basse nei parcheggi. Ricordo che nelle grandi città giapponesi per possedere una macchina occorre dimostrare di avere un parcheggio privato o un posto macchina.

Piccola solita aggiunta filo-moto:
Curiosamente, pur essendo il Giappone il paese con i maggiori costruttori di motociclette al mondo, e pur avendo grossissimi problemi di traffico, il mercato della moto viene osteggiato ferocemente.
In Giappone, l'equazione motociclista=teppista è ben più valida che in Italia.
Tra le altre cose, è vietato trasportare il passeggero in autostrada.