Io avevo molta fantasia da piccolo, fino ai 12 anni più o meno, poi mi sono reso conto che l'avevo persa... mi trovavo di fronte alla scatola dei mattoncini con la voglia di fare qualcosa, ma senza nessuna nuova idea.
A un certo punto, ho alzato bandiera bianca, con dispiacere ammetto.

Adesso mi diverto con le moto, in un certo senso è un passatempo simile, fatte le debite proporzioni.

Stranamente, ho ereditato poco da mio padre in quest'ambito. Lui è sempre stato un ottimo modellista (aerei e automobili), io non mi ci sono mai appassionato.
Ci ha provato ad orientarmi, ma è stato un fiasco.
Anche col legno, ha una mano incredibile, io invece sono "rozzo".

Per contro, lui non fa nessun intervento meccanico alle sue moto, solo "cosmetici" (e per alcuni chiede aiuto a me). Io, invece... tutto sommato me la cavo benino, almeno per le manutenzioni basilari.

Sarà per quello che non cerco di trasmettere "per forza" i miei interessi a mio figlio, ho l'idea che sia inutile, alla fine si interessano da soli di ciò che gli piace.
Lui ci gioca un po' coi Lego, ma nulla rispetto a quanto ci giocassi io alla sua età.

Io giocavo e costruivo molto con il Meccano, lavorando di fantasia.
Invece con il lego facevo principalmente due cose:
- costruzione di ambientazioni (casette e garage) per giocare con le macchinine 1/43
- navi da battaglia: io e mio fratello ci dividevamo equamente i pezzi, poi costruivamo ciascuno una nave, il più robusta possibile me che sembrasse comunque una nave. Poi si scatenava la battaglia, costituita dal lanciare le navi, facendole scivolare sul pavimento in marmetta anni 60' lucidato a cera, da lati opposti della cameretta, in modo che si scontrassero violentemente.  La procedura veniva ripetuta fino a distruzione di una delle due navi.

Mio padre provò a farmi piacere anche il meccano, pure quello fu un buco nell'acqua, strano a pensarci oggi.

Mio figlio ha costruito parecchie cose col lego, poi si è rotto le balle.

In primis perché costano un casino e si rompono subito, in secundis perché (parole sue) "è troppo facile per loro: quando non sanno come realizzare una cosa complicata, si inventano pezzi nuovi. Allora sono capace anch'io !".

Il lego che usavo io era fatto solo di mattoncini, tegole e basette per incastrare i mattoncini... gli unici accessori pronti erano porte e finestre.

Sì effettivamente oggi ci sono troppe scatole con pezzi fatti apposta, ai nostri tempi erano un po' meno...

Perché dici che si rompono subito? Io li trovo ancora molto robusti. O intendi che si smontano?

Mai rotto un pezzo di lego.  Ma la mia generazione tendeva a non rompere i giocattoli (smontare sì, ma non rompere volontariamente o per disattenzione) i giocattoli, in quanto ne avevamo pochi.  Anche con la battaglia navale di cui sopra, le navi si smontavano ma i mattoncini non si rompevano.

Il lego si smonta ma non si rompe. Quando mio figlio ci gioca capita che si smonti, fa parte del gioco, ma fa parte del gioco anche rimontarlo, ma rompersi proprio no.

su questo concordo al 100%
fine anni 80 primi 90 imho era il momento migliora tra numero pezzi e risultato estetico

comunque ho ritrovato le istruzioni!!! 

I mattoni non si rompono, ma i pezzi meccanici dei lego technics si.

E quando si rompe un ingranaggio che sta al centro del meccanismo, primo devi trovare il ricambio, secondo devi smontare e rimontare venti pagine di roba per sostituirlo.

Con gli stessi soldi prendi un qualcosa di già fatto e molto più robusto.

è fisicamente impossibile rompere un pezzo lego...a meno di non farlo apposta

quoto...

Io coi lego ci ho giocato a lungo... Mi piacevano i technics e quelli spaziali...

a me piacevano i lego city dell'epoca, quindi pompieri, polizia, ambulanza, autobotte e qualche treno.

mai amato le serie tipo pirati, etc etc

e sono pochissimo amante dei techinics

I mattoncini di ricambio lego li fornisce tutti, singoli, dal loro sito.
Idem le istruzioni.

Mi sfugge il senso di ritenere più soddisfacente una cosa già montata. È altra roba.
È come sposare una donna già incinta di un altro.

Evidentemente lui è più interessato al funzionamento, che non al montaggio.