Patarix |
Alessandro |
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Luglio 19, 2022, 20:54:43 pm |
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Renault Refactory, il regno dell’economia circolare
Una panoramica sull'attività della fabbrica nella quale la Renault trasforma veicoli termici in elettrici, ma anche ricicla le batterie e rigenera varie parti meccaniche.
UNA FABBRICA CHE ALLUNGA LA VITA - Sappiamo bene come Renault abbia inserito, nel suo piano strategico Renaulution (qui per saperne di più), un importante capitolo dedicato all’economia circolare e al recupero, riuso e smaltimento di… molte cose! L’epicentro di questa rivoluzione è lo stabilimento di Flins, la Refactory della quale un webinar ha tracciato un bilancio. Ricordiamo che nella Refactory si implementano vari processi, per esempio il Re-Trofit: si tratta di sostituire il powertrain delle automobili con omologazione antinquinamento ormai datata con altri più puliti, anche elettrici. In questo ambito si inquadra anche la Factory VO (dove VO sta per Véhicules d’Occasion, ossia veicoli usati) che ricondiziona le auto usate per prolungarne la vita. Questo centro specializzato offre anche servizi di riparazione delle flotte aziendali, un reparto di produzione di componenti rari con stampanti 3D e un impianto di collaudo e prototipazione per valutare la durabilità dei veicoli. L’area Re-Trofit lavora in coordinamento con il centro Re-Cycle che riunisce le attività di riciclo e riutilizzo di componenti e materiali, comprese le batterie dei veicoli elettrici e ibridi. A partire dal 2021 in quest’area stanno confluendo gli esperti in remanufacturing dei componenti meccanici che in precedenza operavano nello stabilimento di Choisy-le-Roi (attivo in questo campo dal 1949) e questo massimizzerà l’uso, nella Factory VO, di questo tipo di ricambi e dei pezzi riutilizzati per arrivare a ricondizionare 45mila automobili l’anno al 2023 su una superficie coperta di 11.000 mq. L’attività strategica della riparazione delle schede elettroniche (è l’ambito della meccatronica) verrà poi potenziata nel quadro di questo trasferimento di personale e attività a Flins.
RETROFIT ANCHE PER GLI STABILIMENTI - I dati comunicati durante il webinar sono interessanti: la Factory VO, aperta nel settembre 2021, ha già rigenerato 12.000 veicoli e ha in programma di estendere la sua attività al retrofit dei veicoli commerciali commerciali leggeri grazie all’accordo con la startup Phoenix Mobility: si prevede la conversione di 1.000 Renault Master l’anno. La qualità è assicurata sia dal fatto che la Factory VO è digitalizzata al 100%, per un controllo preciso delle varie fasi del ricondizionamento, sia da programmi di formazione del personale continui ed evoluti. L’idea di base è allungare la vita dei veicoli e dei loro componenti e questo fa bene all’ambiente ma anche a Renault, perché si allunga il tempo nel quale un veicolo può generare valore. Gli impianti Re-Cycle hanno invece recuperato i materiali di 190mila catalizzatori (dai quali si estraggono metalli preziosi quali platino, palladio e rodio) e 750 tonnellate di fascioni paraurti. I numeri sono interessanti: da un veicolo a fine vita si possono recuperare fra i 10 e i 20 kg di rame, utile per esempio per i nuovi motori senza magneti permanenti (qui per saperne di più) e si punta a riparare 20.000 batterie l’anno al 2030. In Re-Cycle si stima che la rigenerazione dei ricambi consenta di risparmiare l’85% dell’energia e il 96% dell’acqua rispetto alla produzione di un pezzo nuovo; il 92% dei materiali raccolti, poi, avrà una seconda vita in componenti nuovi. Un altro pilastro del piano Renaulution è poi RE-START: si tratta di un centro per l’innovazione e la formazione. È composto di 3 divisioni. Una è al servizio dell’industria 4.0 per sviluppare, in particolare, processi di prototipazione, stampa 3D e retrofit dei robot industriali, l’altra è specializzata nella costruzione di prototipi di veicoli commerciali e la terza è un campus nel quale si svolgono corsi di formazione professionale e progetti di collaborazione con università. Da quest’anno si sono aggiunti un incubatore dedicato alla ricerca e all’innovazione a livello di economia circolare e nuovi programmi di formazione, anche per ottenere certificazioni, con il sostegno della regione e offerti anche a persone escluse dal sistema scolastico tradizionale.
LA LUNGA VITA DELLE BATTERIE - La divisione RE-START stamperà in 3D 60.000 parti entro il 2022 e opererà, entro l’anno prossimo, il retrofit migliorativo di 100 robot industriali. Fra le dotazioni di questo hub c’è anche una “ Control Tower” dalla quale si controllano, secondo i dettami dell’Industrial Internet of Thing, sistemi e macchinari degli stabilimenti del Gruppo. I dati raccolti dai sensori vengono analizzati e se si evidenziano scostamenti da quelli normali si attiva una segnalazione per evitare guasti più gravi in grado di bloccare le linee di produzione. RE-ENERGY, lo dice il nome, si occupa poi delle applicazioni per la seconda vita delle batterie e per le nuove energie. Gaia, filiale del Gruppo specializzata nella riparazione delle batterie, stima che entro il 2030 recupererà 20.000 batterie l’anno. RE-ENERGY, insieme a Mobilize (leggi qui la sua strategia) ha poi costruito nel sito di Flins uno stoccaggio dell’energia partendo dalle batterie recuperate: ha una capacità di 15 MWh, eroga la potenza nominale in meno di mezzo secondo e le batterie che lo compongono, che sono state usate per 10/15 anni nei veicoli, possono ‘vivere’ in questo impianto fino ad altri 10 anni. I moduli e le celle che provengono dalle automobili saranno anche il cuore dei prodotti studiati da betteries, una startup integrata nella Refactory: i betterGen saranno infatti dei gruppi elettrogeni ricaricabili e portatili da usare, per esempio, in cantiere o sulle barche.
SI PENSA ANCHE ALL’IDROGENO - La capacità di stoccaggio di questi sistemi di storage mobili e stazionari si prevede raggiunga i 30 MWh nel 2022. Ma la Refactory vuol dire anche idrogeno: il gas più leggero è infatti al centro dell’attività di Hyvia e Flins ospiterà anche, a partire da quest’anno, le attività di assemblaggio delle celle a combustibile e delle stazioni di rifornimento oltre alla produzione dell’idrogeno. HYVIA nasce nel giugno 2021 (leggi qui del Renault Master a idrogeno) come joint-venture fra il Gruppo Renault e lo specialista in fuel cell Plug Power per fornire soluzioni di mobilità ad una clientela professionale. Dai veicoli commerciali alimentati a idrogeno alle stazioni di ricarica e ai servizi correlati, HYVIA mira a fornire l'intero ecosistema dell’idrogeno chiavi in mano. L’unione delle fuel cell a idrogeno con una sostanziosa batteria da 30 kWh mira a unire la velocità del rifornimento dell’idrogeno con la flessibilità e il recupero dell’energia delle batterie. Nel corso del webinar si è parlato anche dell'opportunità, per un gestore flotta, di dotarsi di una o più distributori di idrogeno direttamente nel suo piazzale ma HYVIA fornisce anche gli elettrolizzatori, ossia gli apparati che scindono l’acqua in idrogeno e ossigeno. A Flins ne sorgerà a breve uno da 1 MW ma HYVIA ne produrrà anche fino a 5 MW di potenza, che è quella assorbita ed è proporzionale alla produzione dell’idrogeno. Fonte: https://www.alvolante.it/news/renault-refactory-il-regno-dell-economia-circolare-379017
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