ilPistone.com: Mercedes-Benz: cambia la nomenclatura dei modelli

In Mercedes-Benz, una rivoluzione così non si vedeva dal passaggio alla denominazione alfanumerica, segnato dalla sostituzione della 190 con la Classe C, anno di grazia 1993. A partire da gennaio 2015, buona parte dell’attuale nomenclatura dei modelli (e della logica a essa sottesa) cambierà completamente. E con la virata spariranno molti “nameplates” familiari: nell’arco di un paio d’anni diremo addio, fra le altre, a ML, GLK e SLK.

“Ruoli definiti e chiari a tutti”. Quella che agli occhi di un osservatore superficiale può sembrare un’operazione puramente formale (e teutonicamente fredda), risponde in realtà a un’esigenza di ordine pratico quanto mai sentita a Stoccarda. Ola Källenius, numero uno del reparto vendite e marketing, ce l’ha spiegata così: “È come in una squadra di calcio: per funzionare bene, ogni giocatore deve avere un ruolo definito e chiaro a tutti”.

Mettere ordine per orientare i clienti. Il proliferare di modelli, varianti di carrozzeria, vetture di nicchia e relative derivate, aveva contribuito a creare un po’ di confusione, dalla fine degli anni ’90 a oggi. Era dunque il caso, prima o poi, di mettere ordine fra le sigle ormai numerosissime che identificano le Mercedes-Benz. Ne va, per così dire, della chiarezza d’esposizione: con la nuova logica di denominazione, i clienti potranno orientarsi meglio all’interno della gamma, percependo con più chiarezza i legami di parentela fra le varie classi.

Cambiano tutti i nomi delle Suv. Cuore del nuovo sistema saranno quelle che a Stoccarda identificano come “core model series”: A, B, C, E, S. Tutte le altre classi orbiteranno intorno a loro. A partire dalle sport utility: d’ora in avanti tutta la gamma crossover della Mercedes-Benz sarà contraddistinta dal tema GL-, con la prima lettera retaggio storico del termine Geländewagen e la seconda che farà da trait d’union con la desinenza, cui spetta il compito di indicare la categoria d’appartenenza.

Prima di tutte la GLE Coupé. Da tutto ciò consegue che la GLA verrà affiancata da GLC (al posto della GLK), GLE (al posto della ML) e GLS, sigla che sancirà l’uscita di scena della GL e l’appartenenza della super-Suv alla famiglia della Classe S. Ancora: tutte le varianti di carrozzeria saranno chiaramente indicate: allo stesso modo in cui la CL ha lasciato il posto alla Classe S Coupé, l’ormai imminente rivale della BMW X6 seguirà la medesima logica, e si chiamerà Mercedes-Benz GLE Coupé.

Addio a GLK, ML e GL entro il 2015. In effetti, sarà proprio questo modello a introdurre i nuovi criteri di naming: attesa a inizio 2015, “verrà seguita nell’arco del primo semestre dalla GLC”, come ci ha spiegato Källenius. Che ci ha rivelato in anteprima anche il resto della tabella di marcia: “Nella seconda metà del 2015, con l’occasione del profondo facelift, l’ML lascerà posto alla GLE. Stessa dinamica per la GL, che col restyling verrà ribattezzata GLS a fine 2015”.

La Classe G non si tocca. Intoccabile, perché appartenente alla sfera del mito e dunque lontana da discussioni che riguardano le automobili mortali, la Classe G. Una curiosità, però, ci viene lo stesso, e la giriamo al nostro interlocutore: la madre di tutte le Suv con la Stella è destinata a cambiare come la Land Rover Defender (che è in attesa di un rinnovamento completo, ndr) o rimarrà fedele a sé stessa? “La Classe G è un’icona” argomenta Ola Källenius “e non abbiamo alcuna intenzione di intaccarne la purezza delle forme”. Fine dei discorsi.

Sportive e coupé a quattro porte. La rivoluzione della gamma non riguarderà solo le sport utility: nel 2016 toccherà anche alla storica sigla SLK lasciare il posto alla più “rigorosa” SLC, con l’arrivo del modello di quarta generazione. Rimane invece al suo posto l’acronimo SL, troppo carico di significati storici per essere trasformato in SLS. Confermate anche le coupé a quattro porte: la CLA e la CLS, con le rispettive varianti Shooting Brake, già rispondono alle nuove direttive del reparto marketing (per quanto la seconda si collochi in effetti a metà tra Classe E e Classe S).

I powertrain: d, c, h, e, f. Non saranno solo i nomi dei modelli a diventare più lineari e intellegibili: a Stoccarda hanno deciso di dare una bella sfrondata a quella che nel tempo era diventata una giungla di marchi registrati, da CDI a BlueTec, passando per NGT, Bluetec Hybrid, Electric Drive, e via dicendo. D’ora in avanti, tutto sarà affidato a singole lettere in grafia minuscola, all’insegna di un minimalismo a tutto campo: le diesel (BlueTec o CDI che siano) diventeranno semplicemente “d”, le ibride (a benzina o gasolio) “h”, le elettriche e le ibride plug-in “e”, i modelli a metano “c” (che starà per Compressed Natural Gas), e le auto a fuel cell “f”.

Resta il trademark 4Matic. Al furore che ha portato a questa vera e propria tabula rasa, è sopravvissuto un solo trademark, anch’esso troppo radicato per essere estirpato: l’anno prossimo la sigla 4Matic spegnerà la trentesima candelina, e non solo rimarrà dov’è, ma verrà a trovarsi in una posizione sempre più centrale per il marchio. Stoccarda produce e vende sempre più modelli a trazione integrale. E sul lungo termine intende diventare leader delle quattro ruote motrici nel segmento premium. Senza complessi d’inferiorità verso la gamma Audi quattro.

Fonte: http://www.quattroruote.it/news/industria/2014/11/11/mercedes_benz_rivoluzionata_la_nomenclatura_dei_modelli.html