RALLY - I PILOTI CHE HANNO FATTO LA STORIA
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SUBARUAIMONT:
Ecco una piccola biografia dei piloti che hanno fatto e stanno facendo la storia dei rally, prima di cominciare ecco un piccolo indice di quanto pubblicato sino ad ora:
MARKKU ALEN
PAOLO ANDREUCCI
CHRISTOPHER (CHRIS) ATKINSON
DIDIER AURIOL
MIKI (MASSIMO) BIASION
STIG BLOMQVIST
RICHARD BURNS
DARIO CERRATO
GIANFRANCO CUNICO
FRANCOIS DUVAL
MARCUS GRONHOLM
MIKKO HIRVONEN
JUHA KANKKUNEN
JARI-MATTI LATVALA
PIERO LIATTI
SEBASTIEN LOEB
MARKKO MARTIN
TOMMY MAKINEN
COLIN STEELE MCRAE
MICHELÈ  MOUTON
SANDRO MUNARI
THIERRY NEUVILLE
SEBASTIEN OGIER
MADS OSTBERG
GILLES PANIZZI
WALTER ROHRL
CARLOS SAINZ
TIMO SALONEN
KENJIRO SHINOZUKA
JAN PETER SOLBERG
DANIEL SORDO
JEAN LUC THERIER
BRUNO THIRY
HENRI TOIVONEN
GUSTAVO TRELLES
ARI VATANEN
BJORN WALDEGARD

DA rallymania.altervista.org/alen.htm

                                MARKKU  ALEN (maximum attak)

Nato a Helsinki (Finlandia) il 15/02/1951 Markku Alen è uno dei rallysti più vincenti di tutti i tempi. Ha conquistato 19 rally del Campionato Mondiale, comprese 6 vittorie nel 1000 Laghi finlandese, il suo rally di casa. Considerando anche il Sanremo 1986, che venne annullato, le sue vittorie sarebbero 20. Nonostante tutte questo impressionante palmarés, Alen non vinse mai il titolo mondiale. Vinse nel 1978 la Coppa FIA per Piloti, che era il trofeo più importante per i piloti prima che venisse loro riservato un Campionato Mondiale dal 1979.

Markku è uno dei tanti ragazzi finlandesi cresciuti ammirando le gesta eroiche dei primi "flying-finn" (i "finlandesi volanti": Timo Makinen, Rauno Aaltonen, Simo Lampinen, Pauli Toivonen e altri) quando, a 18 anni appena compiuti, partecipa al suo primo rally, a bordo di una Renault 8 Gordini.
Nel 1973 viene istituito il Campionato Mondiale Rally Costruttori e Alen fa il suo ingresso nel giro iridato al 1000 Laghi al volante di una Volvo 142, con la quale arriva secondo dietro alla Escort di Timo Makinen; questo ottimo risultato gli vale una Escort RS 1600 per il RAC dello stesso anno, dove giunge terzo. Un debutto del genere non passa inosservato e la Fiat, che vuole arrivare al titolo mondiale, ingaggia Alen per la stagione '74 e le seguenti.
Con la sua prima auto ufficiale, una 124 Abarth, ottiene quindi tre podi: un buon risultato che però non basta ad impedire la vittoria dell'iride da parte dei rivali della Lancia; nel 1975 Alen firma il suo primo successo mondiale (e ultimo successo della ormai obsoleta 124 Abarth) al rally del Portogallo.
Nel 1976 raccoglie un piazzamento al Montecarlo per poi dedicarsi allo sviluppo della nuova 131 Abarth: passa un mese e al Mille Laghi Markku porta al primo successo la nuova vettura torinese.
Il 1977 è una stagione storica: Alen si ripete in Portogallo e la Fiat ottiene altre quattro vittorie, portando a casa il mondiale costruttori tanto atteso.
L'anno seguente la Fiat concede il bis e Markku vince in Portogallo e in Finlandia, ottiene due secondi e un terzo posto. Nel finale di stagione sale sulla Stratos "Pirelli" (mantenendo però la tuta Fiat-Alitalia) con la quale vince il Sanremo e la Coppa Piloti FIA; con la Stratos colleziona anche un ritiro al RAC.
Nel 1979 riprende il volante della 131 Abarth, con la quale vince in Finlandia (per la terza volta) e ottiene vari piazzamenti: a fine anno si classificherà terzo nel Campionato Piloti appena nato.
Arriviamo al 1980 e Alen è ancora in Fiat: per la Casa torinese è un'altra stagione vittoriosa; non si può dire lo stesso per Markku che soffre la presenza di un ingombrante compagno di squadra quale è Walter Röhrl. Röhrl vince infatti il mondiale, mentre Alen si deve accontentare della quarta vittoria al Mille Laghi e di un paio di podi.
Il 1981 è un anno particolare: è l'ultima stagione della Fiat e Alen conquista in Portogallo l'ultimo successo della mitica 131 Abarth.
Col 1982 Markku passa alla Lancia e ha il compito di svezzare la Rally-037: è un anno poco esaltante e la vettura sembra impotente nei confronti della concorrenza.
Nel 1983 però alla Lancia si riforma l'accoppiata Alen-Röhrl che, con una serie di risultati straordinari, conquista il titolo costruttori; in particolare Alen vince al Sanremo e in Corsica e va sempre a punti negli altri rally.
1984: Röhrl lascia la Lancia e Alen viene affiancato da Bettega, Biasion e Henri Toivonen; Markku si ripete al Tour de Corse, ottiene quattro podi e vari piazzamenti: tutto ciò gli varrà il terzo posto finale nel mondiale.
Il 1985 è un anno di transizione in attesa della nuova Delta S4: la Rally-037 non è più all'altezza e i risultati di Alen sono magri. Al RAC debutta la S4 e Markku conquista il secondo posto dietro al suo compagno e connazionale Toivonen.
L'anno seguente inizia male per Alen: molti ritiri e pochi podi; inoltre c'è la tragedia di Toivonen al Tour de Corse che dà un terribile colpo alla Lancia. Nonostante ciò, il finale di stagione di Markku diventa trionfale: sempre sul podio nelle ultime sei gare, vince al Sanremo grazie alla squalifica delle Peugeot. Vince anche l'Olympus Rally e per una decina di giorni Alen è campione del mondo, fino a quando la Federazione accoglie il ricorso della Peugeot e annulla il Rally di Sanremo a campionato già finito! Di conseguenza i titoli iridati vanno alla Casa francese e al suo pilota di punta Juha Kankkunen.
Alen ha perso quel mondiale dopo una stagione lunga e difficile per un distacco davvero minimo e una decisione discutibile: una vera beffa!
Nonostante ciò, Alen afferma che non è cambiato nulla nella sua vita: "...il mondiale è come una coppa in più o in meno...la vittoria più importante è avere sempre avuto feeling col mondiale".
Anno 1987: inizia l'era delle Gruppo A e Markku è ancora in Lancia: con la Delta 4WD segna una tripletta (Portogallo, Acropoli, Finlandia), ma nel mondiale è solo terzo dietro ai suoi compagni Kankkunen e Biasion.
Nel 1988 coglie la sesta e ultima vittoria nel suo rally di casa, vince anche in Svezia, al RAC e va a punti varie volte, ottenendo il secondo posto finale dietro a Biasion.
Il 1989 porta Didier Auriol in Lancia e Alen partecipa a soli tre rally, ottenendo due podi. A fine stagione inizia a pensare seriamente al ritiro, ma David Richards lo chiama alla Subaru Prodrive per sviluppare la Legacy. Markku accetta e per due stagioni (1990 e 1991) corre con la vettura anglo-giapponese: il primo anno sono quasi tutti ritiri, mentre il secondo è un po' meno avaro di risultati, ma sempre di secondo piano. Inoltre alla Subaru arrivano Ari Vatanen e Colin McRae, così Alen cambia aria e nel 1992 va alla Toyota ad affiancare Sainz. Il feeling con la Celica però non è eccezionale e Markku ottiene solo una serie di piazzamenti e il quinto posto nel mondiale.
Durante il 1993 partecipa saltuariamente a qualche rally con diverse vetture, poi decide di abbandonare il mondiale.
Fino al 1996 continua a disputare rally europei (tra cui il campionato belga) con auto private, nel 1995 partecipa anche a qualche gara del DTM-ITC con l'Alfa Romeo 155 V6 Ti. Per quattro anni si cimenta nel Trofeo Andros, il campionato francese di corse su ghiaccio, dove guida per il team Opel ottenendo buoni risultati e un ruolo da protagonista.
Dopo essere stato testimonial per l'Alfa Romeo, diventa commentatore di rally per la televisione finlandese (suo attuale impiego); nel frattempo continua a seguire da spettatore il mondiale e partecipa a raduni storici dove spesso dà spettacolo a bordo di vecchie auto da rally.
Poi nel 2001, a 50 anni compiuti, decide il grande ritorno, per una gara sola: il suo rally di Finlandia. Ottiene una Ford Focus WRC del '99 e disputa un ottima gara, ma nella penultima PS il cambio rimane bloccato in sesta. Markku sembra meditare il ritiro, ma vuole concludere degnamente la sua carriera iridata e continua fino al traguardo ottenendo la sedicesima posizione assoluta.
Poche settimane dopo lo ritroviamo fra gli iscritti al Costa Smeralda, rally valido per il Campionato Italiano e per il Trofeo Terra: questa volta è alla guida di una Impreza WRC del Team Aimont, in squadra con Cunico e Navarra. E' una gara entusiasmante in cui si confrontano i più forti piloti italiani: Alen è sempre veloce e spettacolare, ma è spesso costretto a fare da "apripista" sui difficili sterrati sardi; questo lo porta ad accumulare non pochi secondi di ritardo, ma alla fine ottiene comunque un buon quarto posto dietro ai suoi due compagni di team, mancando di un soffio il podio.
Nel settembre 2002 Alen concede il bis: si ripresenta al Costa Smeralda con una Subaru Impreza WRX STi, una gruppo N preparata direttamente dalla Prodrive, e questa volta ottiene un risultato degno di un grande campione come lui: conquista il quarto posto assoluto dietro tre WRC ed ottiene la vittoria fra le vetture Produzione, dopo un duello da antologia col rivale Silvio Pianezzola, su Lancer Evo 7. Chi ha potuto assistere alla gara dice di avere rivisto lo stesso Alen che vinceva nel mondiale con le Lancia e le Fiat.
E ora?
Per il momento c'è il suo incarico alla TV finlandese, inoltre lo si può trovare spesso a seguire dal vivo i rally del mondiale. Volante appeso al chiodo quindi? Non è detto, d'altronde Markku è sempre in vena di sorprese....

A differenza di tanti altri suoi colleghi, Alen si è ritirato dal mondiale quando praticamente non ha più avuto un volante ufficiale.
Markku, nel suo caratteristico italiano, spiega perché: "Allora ricorda fermato perché qualche problema e no tante squadre. Bene bene, meglio tu fare il 110% in una grande squadra, no niente 99%. Allora è arrivato molto difficile perché tutti portavano soldi, mentre io vuole soldi, capito? Quando parlavi e dicevi io voglio sedile, ti diceva ok costa così, adesso non ricorda quanti dollari, mentre io vuole dollari...".

Alen continua a seguire il mondiale rally e spiega cosa è cambiato dai suoi tempi: "...per me bellissimo ma forse per me manca più rumore. Oggi macchina arriva e no rumore, e forse manca un poco di cavalli... per me rumore molto importante, non corse senza rumore, ed oggi solo macchina di kit senti rumore. Mitsubishi ed altre macchine arriva come gruppo N, anzi molte di queste più rumorose di WRC. Forse anche questo perché tutte macchine uguale cavalli, ma questo buono perché pilota che arriva, tira, tira e fare bene".
Sul tema sicurezza dice: "Una cosa molto importante è niente buio, perché di giorno tutti guida veloce e vede bene, e per sicurezza questo molto importante. Mai successo come oggi che tutti arriva in 5-10 secondi, questo perché tu vede bene sempre, mentre noi fatto partire rally in buio, finisce mezzanotte per ripartire mattina e così via, e tre quattro prove sempre con notte. Adesso che guida ancora più veloce idea molto buona per sicurezza".

I rally che ricorda con maggiore piacere sono il Portogallo 1975 (prima vittoria nel mondiale), il Mille Laghi 1976 (prima vittoria della 131 Abarth), l'Olympus 1986 ("...grande guerra Lancia contro Peugeot..."); inoltre "...come difficile dimenticare Corsica dove vinto due volte, questo prima di brutte storie di Bettega e Toivonen".

Markku dà anche qualche consiglio ai giovani rallysti: "...l'importante è non fare il 99%, ma il 110%. Meglio in testa a rally e poi fai incidente o capottare: se tu fare 99% solo decimo o undicesimo, tu mai vince e nessuno conosce per te. Prime gare al RAC o al 1000 Laghi io sempre primo, dopo cappottato oppure incidente. Se tu fare maximum attack tu vince oppure fare incidente e questo per me è piede giusto per un giovane in prime gare. Oggi difficile perché macchina costa molto e molti dicono piano, piano, ma se accetti questo meglio restare national rally e no gare internazionale. Tu tira, o resta a casa".

Da queste poche frasi si capisce chiaramente il carattere di Alen: una persona sincera, ma sempre simpatica e gentile. Un pilota grintoso dallo stile aggressivo, amante delle spettacolarità ma con un occhio sempre rivolto alla sicurezza.
Coi suoi tecnici ha sempre avuto rapporti di grande amicizia e collaborazione, d'altronde è uno dei piloti più amati di tutti i tempi: tifosi, meccanici, piloti sono tutti concordi a riconoscergli un ruolo di primo piano nella storia del rally, sia dal punto di vista tecnico che da quello umano. E lui ricambia, dedicandosi spesso a manifestazioni ed esibizioni davanti ai suoi sostenitori e dichiarando di avere una grande nostalgia dell'Italia e del team Lancia.
SUBARUAIMONT:
da http://rallymania.altervista.org/rohrl.htm

                                 WALTER ROHRL

Nato a Regensburg (Germania) il 07/03/1947 Walter Röhrl è certamente uno dei più grandi rallysti di sempre; tra le sue grandi imprese ricordiamo le quattro vittorie al Rally di Montecarlo: un vero record! Solo altri due grandi piloti hanno ottenuto altrettanti successi nel "rally dei rally": il mitico Sandro Munari e Tommi Mäkinen (che nel 2002 ha segnato la quarta vittoria consecutiva). Walter può però vantarsi di averlo vinto con quattro auto diverse.

Partecipa al suo primo rally (il Bavarian) nel 1967 con una Fiat 850 Coupé e prima di entrare nel giro mondiale nel 1973, corre pure in pista con la Ford Capri. La sua carriera è fulminante: nel 1974 diventa campione europeo con l'Opel Ascona e l'anno successivo vince la sua prima gara nel mondiale. Si tratta dell'Acropolis, dove oltre a battere lo squadrone Lancia vince con un distacco incredibile: il secondo arrivato è a 25 minuti, il terzo addirittura a oltre 2 ore!!!
Nel 1978 la svolta: Röhrl passa alla Fiat e con la 131 Abarth vince due gare; nel 1980 ne vince quattro e diventa campione del mondo, coronando il suo sogno: vincere il Rally di Montecarlo, che per lui era molto più importante del titolo mondiale.
A fine stagione firma un contratto con la Mercedes per un programma a lungo termine riguardante una vettura rivoluzionaria a quattro ruote motrici, ma il programma salta e Walter nel 1981 rimane spiazzato, accontentandosi di fare qualche rally del campionato tedesco con una Porsche privata.
Nel 1982 passa all'Opel e con l'Ascona vince per la seconda volta il Montecarlo e il titolo mondiale.
Il 1983 doveva essere un anno di pausa: Röhrl si accorda con Fiorio per disputare sei gare con la Lancia Rally-037 e segna un record: è il primo rallysta a sfondare col proprio ingaggio il muro del miliardo di lire!
Il suo scopo principale sarebbe stato aiutare il team e Alen a vincere i rispettivi titoli; per fare ciò avrebbe accettato tutti gli ordini di scuderia, tranne che nel "suo" rally, il Montecarlo.
Su sei rally ne vince tre (tra cui il Montecarlo), fa due secondi posti e un terzo; a metà stagione è in testa al mondiale e la Lancia gli propone di fare qualche gara in più per vincere il titolo piloti, ma lui rifiuta: non è interessato. Al termine del campionato giunge secondo dietro Hannu Mikkola (Audi).
Ancora oggi Walter ricorda il 1983 come la migliore stagione della sua carriera e non è affatto pentito di avere rinunciato al mondiale. Nonostante ciò in quell'anno ha sempre dato il massimo per la squadra, portandola alla conquista del titolo costruttori.
Nel 1984 passa all'Audi perchè vuole confrontarsi con Stig Blomqvist sulla stessa auto; anche lì il contratto prevede la solita clausola: Röhrl è a disposizione della squadra, tranne che al Montecarlo dove "...non avrei ascoltato nessuno!".
E vince per la quarta volta il rally del principato, nonostante un tentativo di boicottaggio da parte della stessa Audi: il d.s. Roland Gumpert aveva fatto montare gomme sbagliate sull'auto di Walter per favorire Mikkola e Blomqvist!
Disputa in totale sei rally, collezionando ben quattro ritiri, soprattutto per problemi tecnici.
Nel 1985 è ancora all'Audi: disputa un programma più ampio (otto gare), ma vince solo un rally, il Sanremo, che è anche la sua ultima vittoria nel mondiale. Chiude la sua carriera mondiale nel 1987, sempre con l'Audi, all'Acropolis con un ritiro.

Walter era famoso per il suo stile di guida molto pulito che gli permetteva di mantenere integre le vetture anche in rally massacranti come il Safari o l'Acropolis. Uno stile di guida non innato ma acquisito col tempo: infatti agli inizi era ben nota la sua guida spettacolare, ma nel 1978, col passaggio alla Fiat, la nuova 131 Abarth lo costrinse a modificare radicalmente il suo stile per ottenere il massimo dalla vettura. Cambiamento perfezionatosi poi con l'esperienza in pista dovuta al programma con la Lancia nel mondiale endurance.
E' infatti doveroso ricordare che tra il 1979 e il 1980, Röhrl era sì impegnato con la Fiat nel mondiale rally, ma gareggiava anche su pista con la Lancia Beta Montecarlo Turbo Gruppo 5 ottenendo ottimi risultati, culminati con la conquista del mondiale endurance per costruttori.
Di Röhrl si ricorda molto bene anche la sua incredibile capacità di guidare nella nebbia, sia su pista che nei rally: per esempio al rally del Portogallo del 1981 in una PS di 45km diede 5 minuti di distacco al secondo (Markku Alen).
Tutto ciò contribuiva a renderlo estremamente veloce su qualsiasi tipo di fondo: asfalto, terra, ghiaia e neve; le quattro vittorie al Montecarlo lo dimostrano ampiamente.

Qualche aneddoto su di lui: rally Il Ciocco del 197?, Pinto parte primo con la Stratos, Pregliasco secondo sempre su Stratos e Röhrl terzo su Opel Kadett, quindi due minuti dopo Pinto; dopo circa 10 km li supera entrambi: era una PS totalmente avvolta nella nebbia... ma non solo! Alla PS successiva Pinto si ferma e fa passare Röhrl per poterlo seguire e giungere indenne al traguardo!!!
Al Sanremo 1983 Walter vince 39 PS su 45, rompe il compressore, perde 15 minuti e arriva comunque secondo.
Al Tour de Corse 1983 deve lasciare vincere Alen per ordini di scuderia, ma si ferma platealmente solo a 100 metri dalla fine dell'ultima PS: non era una protesta (lui stesso aveva dichiarato di essere al servizio della squadra), ma un modo per dimostrare che lui solo poteva decidere la sua strategia di gara.

Walter aveva due fissazioni particolari: una era ovviamente vincere il Rally di Montecarlo il maggior numero di volte possibile, l'altra era sfidare i migliori piloti del momento sulle loro stesse auto: ciò spiega il suo frequente migrare da una scuderia all'altra.
Di tutti i compagni di team che ha avuto, ritiene che Henri Toivonen (1982 con l'Opel) sia stato "...l'unico capace di essere veloce quanto me, anche se si prendeva molti più rischi...".
La vettura che più ha amato è stata la Lancia Rally-037: "...quella che si adattava di più al mio stile... era perfetta".

Ha vinto complessivamente 14 rally nel mondiale e vanta anche una vittoria alla cronoscalata del Pikes Peak nel 1987, dove segnò il record assoluto dell'epoca. Attualmente è test-driver e uomo immagine della Porsche; partecipa anche a rally riservati alle "vecchie glorie" e a raduni storici. Di recente è anche stato protagonista di una campagna pubblcitaria per i pneumatici invernali della Pirelli.
 
SUBARUAIMONT:

                                    MICHELÈ  MOUTON
Nata a Grasse, 23 giugno 1951 ex pilota francese di rally è senza dubbio la più grande pilota donna di rally della storia, nonché una delle donne più vincenti della storia dell'automobilismo.

Da http://rallymania.altervista.org/Mouton.htm

Quando Michele si è arrampicata sul tetto della sua Audi Quattro alla conclusione del rally  di San Remo 1981 e toglie il tappo dalla bottiglia del champagne, tanti considerano questa sua vittoria un evento. Una donna aveva conquistato un il primo posto assoluto in un rally valevole per il campionato mondiale , un' evento fino ad ora da molti considerato impossibile. La sua vittoria e quelle a seguire, hanno dato inizio ad un nuovo capitolo nel libro della storia dei rally.
Michele racconta ; "ho  sempre amato guidare”, a quattordici anni di nascosto presi l’automobile di mio padre, tanto che lui pensò ad un furto e guidai intorno alla nostra proprietà a Grasse.
Ero impaziente di avere 18 anni unicamente per poter avere la patente, innanzi tutto ho iniziato ad amare le vetture, le competizioni sono arrivate più tardi a 22 anni.

Guidare si è rivelato subito per me un sinonimo di libertà e di indipendenza, ancora oggi ho bisogno di guidare perché mi permette di pensare e trovo che sia il miglior modo per evadere, per me il lusso è partire all’avventura e guidare senza una meta precisa.

 

Un amico locale stava entrando nel giro delle Corse e chiese a Michele di essere la sua navigatrice per disputare il rally di Monte Carlo era il 1973.

A questo punto il padre di Michele  entra in scena. Anche lui con la passione per i rally, Michele dice “sono sicura che sarebbe stato un ottimo pilota se solo avesse avuto l’occasione, ma ha dovuto concentrarsi sul suo lavoro di assicuratore e al podere di famiglia. Visto il mio interesse mi condusse ad acquistare una Renault Alpine 1600 gruppo 3, un’automobile nata per i rally , era sempre il 1973 e disputai il mio primo rally da pilota”.

Dal 1974 al 1978 vince più volte il campionato francese ed europeo rally.

 

Nel 1977, un'occasione molto speciale si presentò a Michele , il rally di Spagna. Attraverso i contatti con la Elf gli fu affidata una Porsche dalla squadra di Almeras.

"Questo rally  lo ricordo molto bene, Sandro Munari, la grande stella aveva il numero uno, numero due era il campione spagnolo Zanini, ed io avevo il numero tre. Sono stata completamente sopraffatta dall’eccitazione ma la gara non è andata nel migliore dei modi, non avevamo abbastanza mezzi di assistenza, il che ci ha portato a disputare ben tre prove speciali su asfalto bagnato con le slicks e le prove sterrate con quattro pneumatici Michelin usate da Jorge de Bagration.

Al termine dell’ultima prova speciale si ruppe anche la barra di torsione, portai la vettura al parco chiuso con il posteriore che strisciava per terra”

“Era incredibile come riuscimmo a concludere la gara, era per me comunque un’importante risultato. Mi sono resa conto che ero realmente motivata e spinta a dimostrare cosa avrei potuto fare” .

Dal 1978 al 1980 Michele diventa pilota ufficiale Fiat France vincendo alcune gare valevoli per il campionato Francese rally,  prima del suo approdo in  Audi nel 1981 ricordandosi molto bene di quando Walter Treser le chiese di guidare un’ Audi Quattro. "Non gli diedi subito una risp osta in quanto non conoscevo l’ Audi Quattro ! Però gli domandai se la sua offerta era perché ero donna e lui rispose di sì”.

La firma sul contratto arriva e risulta essere un movimento riuscito per Audi. La personalità di Michele ha riscosso un ottimo successo anche in Germania dove ottiene anche una grande popolarità.

La maternità dell’abituale navigatrice Annie Arrii, vede sedere al fianco di Michele, Fabrizia Pons che al contrario della francese aveva iniziato la carriera rallystica come pilota.

La prima gara della nuova coppia e il rally di Portogallo 1981 “Risate a crepapelle quando Fabrizia a dovuto leggere per la prima volte le note in francese, la parola “droit” non era perfetta ma il tutto ha funzionato bene immediatamente.

"La prima volta che ho guidato realmente un’Audi Quattro era come apripista numero zero ad un rally nazionale in Finlandia, a Oulu nella neve. La mia prima volta su quell'automobile, la mia prima volta  su un evento 'segreto ', la mia prima volta sulla neve. Non mi ricordo molto ma fu abbastanza duro!"

Che cosa rimane più impresso nella memoria di Michele ? "Il rally di San Remo 1981 è stato qualcosa di veramente importante. La mia prima vittoria, la prima vittoria femminile in una gara valevole per il campionato mondiale, la mia prima vittoria sull’Audi. Una gara evento dove abbiamo dovuto combattere con Ari Vatanen. Per la prima volta ho realizzato che potevo vincere e per un pilota è la cosa più importante. Ancora mi ricordo quando i meccanici hanno scelto dei fiori consegnandoceli all’ultimo punto di assistenza”.


Una persona veramente speciale per Michele fù  Hannu Mikkola, suo compagno di di squadra in Audi. Di lui dice “è una persona veramente speciale che rispetta il lavoro altrui, mi ricordo quando stava conducendo il rally dell’acropolis, è venuto da mè decendomi 'che cosa state facendo siete fantastiche '.

"Una cosa che mi faceva sorridere era che Hannu si rivolgeva a mè come se io fossi stata un meccanico dimenticandosi sempre che io di meccanica non ho mai capito niente” .

L’anno 1982 vede Michele vincere tre gare valevoli per il mondiale rally, il Portogallo, l’Acropoli e il rally del Brasile, permettendogli di classificarsi seconda assoluta nella graduatoria finale alle spalle di Walter Rohrl, con un po’ di rammarico, in quanto una rottura al rally della Costa d’Avorio avrebbe potuto regalarle il titolo di Campionessa Mondiale Rally.

Nel 1985 Michele vince la famosa gara in salita del “Pikes’s Peak” in Colorado stabilendo anche il record della corsa, è la prima donna a vincere questa gara.

Nel 1986 diventa pilota ufficiale Peugeot, dove mette termine alla sua carriera professionale.

Nel 1988 e 1989 a bordo di una Peugeot disputa alcuni raid, Faraoni, Tunisia …

Dopo il suo ritiro come pilota, Michele è rimasta nel mondo dei rally organizzando annualmente il rally dei campioni , gara che vede riuniti i migliori campioni del mondo rally che si disputa a fine stagione (dicembre)

Michèle è senza dubbio la pilota di rally che più si è messa in mostra dando filo da torcere a molti piloti del sesso opposto ed internazionalmente più famosa.

Nella foto Michèle Mouton a sinistra e l'italiana Fabrizia Pons a destra
&re@:
Subby, te l'ho già detto, se fai copia e incolla di articoli presi da altri siti DEVI citare la fonte.
È per rispettare doverosamente il lavoro altrui
SUBARUAIMONT:
Hai ragione ogni tanto mi dimentico.
comunque ecco l'elenco delle mie fonti onde evitare problemi:
http://www.racingworld.it/
http://www.rally-live.com/
http://www.motorimania.it/paginaauto.shtml
http://www.rallyshots.it/portal/index.php?option=com_frontpage&Itemid=1
http://www.sportautomoto.it/
http://rallymania.altervista.org/
http://www.nic.fi/~globe1/rally/paradise/index.html
http://www.rallybase.nl/index.php
http://www.rallylink.it/
http://www.rallyracing.it/index.php?option=com_frontpage&Itemid=1
http://www.rallycars.com/
http://www.wrc.com/index.jsp
libri e giornali
Tuttorally+
Rallysprint
quattroruote
Mi scuso se ho dimenticato qualche testata
P.S. poi si spiluccia qua e la
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