| (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 14 dic - "Venerdi'
 prossimo - stima un trader di una primaria Sim milanese -
 sara' comunicato principalmente il calendario degli
 appuntamenti contabili del 2006. Il punto principale
 all'ordine del giorno e' l'esame del budget del gruppo per
 l'anno prossimo ma inevitabilmente sara' esaminato anche
 l'andamento di quest'anno". Il management Fiat - osserva un
 altro analista - ha dato un outlook molto cauto per il
 quarto trimestre dell'Auto. Ma secondo lo stesso analista,
 l'andamento delle immatricolazioni lascia prevedere
 nell'ultimo trimestre autorizza a prevedere "un utile
 operativo di 20-30 milioni di euro" invece delle previste
 perdite per 17 milioni (dal 'rosso' di 96 milioni dello
 stesso periodo del 2004), grazie, in particolare, alla buona
 performance della Grande Punto, per la quale si stimano
 80mila unita' entro fine anno. Questo, secondo gli
 operatori, porterebbe l'Auto a contenere le perdite
 operative del 2005 rispetto ai 320 milioni previsti
 dall'a.d. Sergio Marchionne, definito 'l'uomo autore del
 turnaround' di Fiat dal settimanale britannico 'Economist'.
 Se queste previsioni saranno confermate, il beneficio sara'
 evidente anche sui conti consolidati: l'utile operativo del
 gruppo si attesterebbe a 880 milioni. "La strategia di
 Marchionne comincia a pagare", osservano in coro gli
 analisti interpellati da Radiocor, per i quali nel 2006
 l'Auto potrebbe segnare un utile operativo di 280-300
 milioni e il gruppo di 1,5-1,7 miliardi. In sostanza,
 sottolinea un esperto del settore, Marchionne sta
 raccogliendo i frutti dell'attenzione "chirurgica" dedicata
 al taglio dei costi e all'aumento della redditivita'. "Il
 miglioramento - spiegano - sara' legato ai nuovi modelli,
 ancora ai tagli dei costi e all'eliminazione di
 inefficienze, che non significa comunque chiusura di
 impianti". E al prossimo anno guardano con attenzione anche
 le agenzie di rating per un possibile upgrading del titolo.
 Proprio oggi questa posizione e' stata espressa da Standard
 and Poor's. Un punto debole a breve termine e' il gap nelle
 uscite di nuovi modelli destinati a grandi volumi. La Nuova
 Stilo (segmento C) non uscira' infatti prima del 2007.
 Un'attenzione particolare nel 2006 sara' dedicata ad Alfa,
 Cnh e Iveco, spiegano gli osservatori, sottolineando che
 l'Alfa 147, "e' un modello vecchio, che ha perso sensibili
 quote di mercato e per il quale va trovata una nuova
 piattaforma". In questo ambito e' concepibile anche
 un'alleanza con un altro costruttore con modelli dalle
 caratteristiche analoghe. Si potrebbe pensare a un francese
 (Psa Peugeot Citroen) o un americano (Gm o Ford), mentre
 sono da escludere Bmw e Mercedes, che hanno modelli nel
 segmento con trazione posteriore. Si puntera' anche a
 migliorare la performance di Cnh, che ha margini inferiori
 ai rivali (una redditivita' pari al 5-6%, deve salire al
 10%), come pure Iveco (dall'attuale 4% al 7,5%). Quanto
 all'andamento del titolo Fiat, che il 20 aprile scorso ha
 toccato i minimi dell'anno a 4,39 euro, alcuni esperti
 prevedono circa 7,7 euro a fine 2005, ma non mancano quelli
 che temono gli effetti indesiderati dell'aumento di capitale
 che si chiude oggi. "Dal 15 dicembre le banche potrebbero
 cedere le proprie quote. Non e' previsto che cedano tutto il
 27% nei portafogli, ma basterebbe che ne cedessero solo un
 terzo per un significativo impatto negativo sul titolo".
 Pal-Y-
 
 
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