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mauring
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106  Motori / Tecnica / Re: COME SI PIULISCE IL DEBIMETRO? ??? ??? il: Novembre 12, 2004, 14:03:37 pm
ahhh ho capito gli porterei via il lavoro ...scherzi a parte il suo autorevole parere non mi dispiacerebbe io ho una auto a benzina e quindi non lo ho installato per il momento "funziona" solo su auto a gasolio il principio e' semplicisimo e nasce dall'intuito di un amico meccanico che ai clienti piu' affezionati lo monta regolarmente con ottimi risultati , poiu in commercio ne trovate anche altri l'esperto confermera'  Smiley
107  Motori / Tecnica / Re: COME SI PIULISCE IL DEBIMETRO? ??? ??? il: Novembre 12, 2004, 13:52:11 pm
Ciao Kaos ti fa cosi' tanto ridere  Huh
108  Motori / Tecnica / Re: COME SI PIULISCE IL DEBIMETRO? ??? ??? il: Novembre 12, 2004, 12:48:46 pm
Benissimo se l'esperto lo desidera gli posso inviare tutte le info del caso  Smiley
109  Motori / Tecnica / Re: COME SI PIULISCE IL DEBIMETRO? ??? ??? il: Novembre 12, 2004, 12:15:56 pm
Ciao a tutti il buon funzionamento del deb e' importantissimo per il buon funzionamento del motore .
Se a qualcuno interessa sono in grado di fornirvi un semplice accessorio che una volta installato permette di mantenere in buono stato il debimetro quindi cambiarlo praticamentemai  Shocked nel caso in cui invece il deb sia gia' in buone condizioni si guadagnano circa 5 cv in piu' .
contattatemi tranquillamente anche a questo indirizzo  :

conterfs@aliceposta.it
110  Motori / Tecnica / Re: Cambio olio il: Novembre 10, 2004, 17:10:01 pm
Cambiare olio troppo spesso fa male ... al portafoglio e basta
Cambiare olio a 30.000 come consigliano certe case automobilistiche usando fantomatici "long-life" secondo me e' una pazzia  Huh
111  Motori / Tecnica / Re: Motori che consumano molto. Mah..... il: Novembre 10, 2004, 15:05:18 pm
Ciao a tutti io mi permetterei anche di aggiungere la manutenzione del motore stesso piu' che il tipo di motore.
Il cambio olio regolare, i filtri puliti ,magari l'uso di qualche antiattrito ...
poi incide molto lo stile di guida ed il percorso .. la citta' ammazza il portafoglio ..
112  Motori / Tecnica / Re: auto tecnica,la IP plus e gli stupefacenti..... il: Novembre 10, 2004, 14:59:48 pm
Ciao a tutti io continuoa a nutrire forti dubbi sulla 98 Plus in termini di auementi prestazionali anche perche' temo che , a parte il fatto strano che abbia lo stesso colore delle normale verde  Huh , si abbia escogitato l'ennesimo trucco per far pagare di piu' la benzina ... verde  Shocked Shocked  visto che costa poco ..

La V-Power e' un discorso a parte , raffinerie diverse ottani diversi ...
Funziona ...?
Direi di si ma solo su motori con rapporti di compressione notevoli o comunque motori prestazionali dove l'aumento di ottani si tramuta in un miglior sfruttamento delle portenzialita' stesse del motore .. soffocate di solito da quello schifo di benzina chiamato verde ... chissa poi perche' verde  Wink Wink
113  Motori / Tecnica / Re: Sintoflon: è un'invenzione o una bufala? il: Novembre 10, 2004, 14:28:29 pm
Ciao a tutti i prodotti sintoflon utilizzano come antiattrito il PTFE ma non sono gli unici ad usarlo per le sue caratteristiche.... caratteristiche  Huh ..

Il PTFE (PolyTetraFluoroEthylene) è un polimero scoperto casualmente negli anni '30. Polimerizzando alcuni monomeri di TetraFluoroEthylene, si ottenne una polvere bianca con nessun monomero e differenti residui.

STRUTTURA E PROPRIETA' DEL PTFE

STRUTTURA DELLA CATENA MOLECOLARE. Studi teorici ed osservazioni pratiche indicano che le macromolecole del PTFE hanno una struttura lineare. Poiché il PTFE è insolubile, la sua determinazione molecolare quantitativa non è individuabile. Prove effettuate con classificatori radioattivi indicano valori di velocità compresi tra 400.000 e 900.000. Praticamente, soltanto la relatività molecole quantitativa è determinata dalla misurazione della densità in un test standard. Così aumenta la densità con elevato grado di cristallinità, e questa è inversamente proporzionale alla quantità molecolare. Da ciò si evince che molti esemplari hanno un maggiore abbassamento di densità rispetto agli esemplari con minore quantità di molecole. Tutto ciò dimostra l'elevatissima resistenza chimica del polimero.
STABILITA' TERMICA
Nessun'altra materia plastica tuttora esistente, od altro polimero del Fluoro, eguaglia il PTFE in stabilità termica. La pellicola formata dal PTFE resiste fino a 300°C e conserva la resistenza a questa temperatura per un mese circa, mostrando una riduzione della tensile struttura soltanto del 10-20%. Per cui non è necessario proteggere il materiale dal calore con aggiunta di speciali stabilizzanti.
RESISTENZA ALLE TEMPERATURE
La massima continuità di resistenza alle temperature in ogni situazione dipende dallo stress meccanico richiesto dalle varie applicazioni. Sotto moderati carichi di lavoro, il limite massimo di temperatura sopportato dal PTFE è di 260°C, con possibilità di eccedere per brevi periodi.
RESISTENZA AL LOGORIO
Il PTFE possiede ottime doti di flessibilità ed elasticità a temperature ambientali.
La resistenza all'abrasione del PTFE è inferiore a certe altre materie plastiche. Ciò è dovuto probabilmente alla bassa forza intermolecolare, da un lato, e dall'altro, al fatto che la singola particella non forma una vera fusione quando trasformata ma sinterizza contemporaneamente più o meno saldamente.
Il test di abrasione condotto secondo le specifiche FNK7FNM (tabelle di abrasione) produce i seguenti risultati:
- grado di logorio (per quantità) Gs=85mg/100rev
- grado di logorio (per volume) Vs=40mm3/100rev.
Il PTFE composto possiede un'ottima resistenza al logorio anche se sottoposto ad elevati carichi.
IMPERMEBILITA' ALL'ACQUA
Il coefficiente di permeabilità al vapore acqueo, determinato in un film dello spessore di 0,1mm era stato scoperto di essere Pw=1.10.g/m.h.mbar.
Ovvero, la parete coperta di PTFE era completamente impermeabile. Per cui, rivestendo il metallo con questa sottilissima pellicola di PTFE si ottiene una duratura protezione, soprattutto dalla corrosione. In prolungate immersioni in acqua di metalli, non è mai affiorato alcun sintomo di corrosione.
RESISTENZA CHIMICA
La presenza di Fluorato Carbonico rende il PTFE chimicamente inerte. Molti agenti corrosivi, per es.: acido idroclorico ed idrofluorico, sulforici irritanti ed acido nitrico, soluzione calda di soda caustica, gas clorinati, etc., non producono effetti collaterali sul PTFE.
Finora non è stato scoperto alcun composto che riesca a dissolvere il PTFE a temperature inferiori a 300°C.
Solo a temperature vicine al punto di fusione, alcuni oli fluorinati, tipo il Perfluoro di Kerosene, fanno sì che il polimero tenda a gonfiarsi o dissolversi.
Gli Idrocarburi fluorinati (composti assomiglianti al PTFE come struttura, ma nettamente dissimili) sono soggetti a gonfiori della struttura cristallina già a temperatura ambiente.
Il PTFE è chimicamente attaccabile soltanto da un piccolo numero di particolari sostanze:
- Il polimero può essere attaccato con metallo alcalino fuso o sciolto. Questa reazione è utilizzata per legare una superficie.
- Alogeni: elementari fluorinati e clorinati trifluoridi non influiscono sul PTFE sia a temperatura ambiente che sotto normali pressioni. Talvolta possono verificarsi violente reazioni ad alte temperature e/o incrementi di pressione.
- Ad alte temperature, una reazione con altre sostanze può essere indotta per cercare di creare un composto tecnicamente molto stabile. Per es., al di sopra di 350°C, reazioni con Alkali e metalli provenienti da terre alcaline, e loro composti, in particolare con Ossidi e Carbonati, sono stati osservati. Il locale surriscaldamento provoca una violenta reazione perfino alla pressione atmosferica e con libero materiale impacchettato (formazione del corrispondente Metallo fluoridico).
RESISTENZA AGLI AGENTI ATMOSFERICI
Il PTFE possiede un'elevata resistenza agli agenti atmosferici ed è ideale per applicazioni esterne.
Nessuna variazione è stata riscontrata dopo parecchi anni di esposizione ad estreme condizioni climatiche e non è richiesto nessun stabilizzatore per ottenere questi risultati.
PROPRIETA' FISIOLOGICHE
Il PTFE è fisiologicamente inerte a temperatura ambiente, fino al suo flash-point di 300°C. Dopodiche diviene moderatamente tossico. Non causa irritazioni cutanee ed è compatibile con numerosissime applicazioni: l'adozione del PTFE in Ortopedia e Cardiochirurgia è stato fondamentale per garantire una migliore qualità di vita e, soprattutto, per "salvare la vita!"
ESPANSIONE TERMICA
Il PTFE composto possiede un'espansione termica che spazia da -29°C a +280°C.
RESISTENZA AL CALORE
Al di sotto delle normali condizioni operative, il PTFE è non infiammabile ed incombustibile. L'ossigeno accelera la degradazione del PTFE soltanto a temperature superiori a 450°C.
Se temperatura e pressione aumentono repentinamente, è possibile che avvenga una rapida degradazione del polimero, particolarmente in presenza di Ossigeno puro.
PROPRIETA' ANTI ADERENZA
Le forze intermolecolari del PTFE sono particolarmente più piccole rispetto ad altre materie plastiche, e non. Ne consegue che le altre materie hanno possibilità nulle od estremamente ridotte di aderire al PTFE. Questa proprietà anti - aderenza è utilizzata in numerose applicazioni (la prima è stata la "padella per uso domestico", datata 1950). Il PTFE è difficoltoso da inumidire. Il contatto angolare con l'acqua avviene a 126°C.
PROPRIETA' ANTI ATTRITO
La forza intermolecolare estremamente bassa è anche conseguenza del bassissimo coefficiente di resistenza all'attrito del PTFE (0,01), nei confronti di tutte le altre materie.
Gli esperimenti hanno determinato ed evidenziato che il "coefficiente di attrito" dipende da un certo numero di fattori, per es.: calcolando la velocità di pressione e scivolosità, i diversi materiali, la composizione atmosferica ed ogni tipo di normale lubrificante. In generale, è indispensabile sapere che:
- il coefficiente di "attrito" statico e dinamico del PTFE è perfettamente identico. Per cui non frappone ostacoli al movimento
- appena il carico aumenta, il coefficiente di "attrito" diminuisce molto rapidamente
- l'incremento di velocità, grazie alla maggiore scivolosità, è di 50m/min circa. Se il cristallino è impiegato a temperature oscillanti tra 325-340°C, avviene un'irreversibile cambiamento nella struttura superficiale
- il coefficiente di "attrito" del PTFE, a 20°C, aumenta leggermente con l'aumento della temperatura, stabilizzandosi nella fase di transizione. I valori rimangono costanti fino a 327°C, più o meno.
Per molte applicazioni questo dato è di estrema importanza, considerando che le proprietà "anti-attrito" possono essere mantenute ampiamente anche al di sotto di 0°C.

114  Motori / Tecnica / Re: Olio motore dei puzzoni e dei benzina il: Novembre 10, 2004, 14:18:25 pm
Cioa a tutti , in effetti possono esserci tante ipotesi di sicuro i motori a gasolio tendono a sporcare maggiormente l'olio motore , tenete conto anche che scolare completamente l'olio non significa svuotare completamente tutto l'impianto per cui la rimanenza , poca per fortuna, tende a sporcare l'olio nuovo.
ùAltra cosa che il tizio tralascia di indicare e' quanti Km ha la sua macchina nel senso che probabilmente sarebbe ora di fare un po' di pulizie dei vari circuiti aspirazione e olio in primis !!
115  Passion / Tuning / Re: dodo che ne pensi degli anti atrito il: Novembre 10, 2004, 09:27:52 am
Ciao a tutti anche a DODO che conosco  Grin
Inutile dire che ho provato gli antiattriti al PTFE con ottimi risultati dal punto di vista non solo prestazionale ma anche quello dei consumi !!
Minori potenze spese per attriti possono essere utilizzate per poter muoversi spendendo meno potenza e quindi minori consumi .
Fate pure tutte le domande che volete .... ho provato quasi tutto ... non mi piacciono i sentito dire e un mio amico ha ... io provo  Shocked
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