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Motori => Mondo Auto => Topic iniziato da: baranzo su Gennaio 19, 2004, 15:04:29 pm



Titolo: Italiani autodipendenti
Post di: baranzo su Gennaio 19, 2004, 15:04:29 pm
Le vetture in circolazione cresciute in 2 anni di 1,2 milioni
Aci-Censis: auto, più usata e sempre più costosa
Presentata una ricerca: nel 2003 auto-dipendenti aumentati del 13%, mentre la spesa per mezzo cresce del 19%

ROMA - Il 2003 sará ricordato come l'anno della «rassegnazione al primato dell'auto» e quello con il «più alto tasso di disagio per gli automobilisti», anche sotto il profilo dei costi, sempre più elevati (quasi 4.500 euro l'anno, +19% rispetto al 2002). Sostanzialmente delusi dal trasporto pubblico, gli italiani hanno aumentato il consumo dell'auto, sempre più indispensabile per razionalizzare le necessitá quotidiane. È questo, in estrema sintesi, ciò che emerge dalla tredicesima edizione del Rapporto Automobile ACI-Censis «L'avanzata dei consumi», presentato a Roma, dal Segretario Generale del Censis, Giuseppe de Rita e dal Presidente dell'Aci, Franco Lucchesi.

La ricerca è il frutto di una indagine incrociata: un campione nazionale di 4mila automobilisti ed un panel di 1.500 soci Aci. Decisamente positivo, invece, l'impatto della patente a punti. Gli italiani l'hanno accolta bene: 4 automobilisti su 10 hanno cambiato il proprio stile di guida e sono diventati più prudenti. Ancora alta, tuttavia, la disinformazione sui punti che si perdono per ciascuna infrazione.

SEMPRE PIU' AUTO - Nella graduatoria dei beni durevoli posseduti dalle famiglie italiane, l'auto occupa la terza posizione, dopo lavatrice e televisione a colori: quasi il 78% delle famiglie ne possiede almeno una. Tra tutte le economie avanzate ed all'interno dell'Unione Europea, il nostro paese mantiene saldamente il primato del più elevato numero di autovetture in rapporto alla popolazione. Aumenta anche il numero delle auto in circolazione: 1,2 milioni in più negli ultimi due anni, come risulta dal saldo tra rottamazioni e nuove iscrizioni.

FREQUENZA D'USO - La frequenza d'uso dell'auto è entrata in una fase di turbolenza. Rispetto allo scorso anno, gli auto-dipendentì (chi fa un ricorso più massiccio all'auto) sono aumentati del 13%, mentre gli auto-intolleranti (chi, con sempre maggiore frequenza, rinuncia all'auto) sono cresciuti soltanto del 4,6%. In altre parole, gli auto-dipendenti sono cresciuti tre volte di più rispetto gli auto-intolleranti. Questa recrudescenza dei consumi fa del 2003 l'anno con il più alto tasso di disagio per gli automobilisti dell'ultimo decennio. Il 51,4% degli intervistati dichiara, infatti, di aver modificato, almeno una volta a settimana, la propria agenda a causa del traffico, mentre il 9,5% (soltanto il 5,6% nel 2002) è stato costretto a modificare l'agenda quasi tutti i giorni lavorativi. Un dato decisamente preoccupante, che evidenzia come, per 10 automobilisti su 100, l'agenda quotidiana sia subordinata al traffico.

OCCASIONI D'USO - Restano costanti le occasioni d'uso. Sia per gli uomini che per le donne, l'auto è utilizzata soprattutto per lavoro o studio. Ben il 51,4% degli automobilisti ricorre al veicolo a quattro ruote per trasferimenti lavorativi (+4,2% rispetto al 2002). Il 30,9% la utilizza in cittá, per lavoro e/o studio, (+2.0%) rispetto allo scorso anno; il 20.5% fuori cittá (+2.2%). Lievemente in calo, invece, il ricorso all'auto privata per impegni familiari o per il tempo libero. Il ricorso ai mezzi pubblici non costituisce una scelta gratificante per l'automobilista. Il gradimento dei mezzi pubblici appare scarso e in ulteriore flessione. Su una scala da 1 a 10, solo la metropolitana raggiunge la sufficienza (6,3), seguono treno urbano (5,2) e autobus/tram (5,0). In coda, i taxi (4,4). Una classifica invariata rispetto allo scorso, ma che evidenzia una lieve ma trasversale contrazione del gradimento. (segue)

MEZZI PUBBLICI INADEGUATI - In crescita (13,3%; +1,2 rispetto al 2002), invece, il ricorso alla vettura privata per inadeguatezza dei mezzi pubblici Secondo gli intervistati, le scelte alternative all'auto per essere credibili, devono avere un livello di qualitá analogo a quello della vettura privata. Ecco i cinque i criteri indicati: capillarità: devono essere raggiungibili tutti i punti del tessuto urbano; velocitá media uguale, se non maggiore, rispetto al veicolo privato; disponibilitá: libertá di partire quando si vuole e andare dove si vuole; accessibilitá: malgrado la difficoltá a trovare parcheggio, l'auto resta molto più accessibile delle alternative; infine piacevolezza: il livello di comfort delle auto è elevatissimo, anche in vetture non di lusso. Anche le alternative devono essere piacevoli. Aumenta l'utilizzo dell'auto in forma collettiva. Il 49.7% (+5.5% rispetto al 2001) dei soci Aci, nei tre mesi precedenti la rilevazione, ha utilizzato almeno una volta l'auto in forma collettiva, concordando i trasferimenti con gli amici. In valori assoluti, gli spostamenti per il tempo libero sono la prima motivazione d'uso dell'auto in forma collettiva, ma, rispetto alla media nazionale, si manifestano alcune specializzazioni d'area. Al Sud si sceglie l'auto collettiva in misura sensibilmente superiore alla media per spostamenti di lavoro (+5.8%); nel Nord ovest per gite ed escursioni (+ 4.7%); nel Nord Est e al centro per il tempo libero (+5.3%).

COSTI IN CRESCITA - Possedere un'auto costa sempre di più. Sommando spese fisse (bollo, assicurazione), correnti (carburante, garage, parcheggi, ecc.) e costi di manutenzione ordinaria e straordinaria, l'auto costa mediamente circa 4.414 euro l'anno, contro i 3.744 euro dello scorso anno. Un aumento di 700 euro, pari al 19.0%. Rivalutando la spesa del 2002, secondo i prezzi al consumo per le famiglie (+2.4%), l'aumento effettivo registrato nel 2003, si attesta a 580 euro, di gran lunga superiore al tasso di inflazione ufficiale. Il costo oscilla da un minimo di circa 3.689,9 euro (fino a 5.000 km annui) ad un massimo di 6.542,7 euro (oltre 30.000 km), a seconda dei chilometri percorsi. Se guardiamo alla cilindrata, a paritá di chilometri percorsi, il costo varia da 3.311,00 euro per le vetture più piccole (fino a 800 cc), fino a 7.707,4 euro per le auto di cilindrata superiore a 2.000 cc.

AUMENTA LA SPESA PER IL CARBURANTE - Se, nel 2001, il costo medio giornaliero destinato alla mobilitá su quattro ruote risultava di circa 10 euro, nel 2003 è salito a 12 euro. Considerando, però, i 281 giorni l'anno di utilizzo effettivo (stime Censis rilevano che l'auto non è utilizzata per soli 7 giorni al mese), nel 2003 il costo giornaliero di una vettura privata si eleva a 16 euro (13,5 nel 2001). In valori assoluti è il carburante la voce di spesa che grava in misura maggiore sul budget mensile (1.929,6 euro annui), ma la più gravosa è l'assicurazione, salita a ben 797,1 euro l'anno, con un aumento di 218,4 euro rispetto al 2002. Assicurazione e carburante rappresentano, dunque, le voci di spesa ritenute superiori al giusto.

IN ASCESA IL NOLEGGIO DELLE VETTURE - Costi di gestione così elevati spiegano come mai, a paritá di costo, il 62% degli automobilisti preferirebbe il noleggio all'acquisto di una vettura. Una tendenza che sollecita politiche di prodotto e servizi che tengano conto della nuova propensione all'uso, anzichè al possesso dell'auto. Malgrado questi costi, l'indagine conferma la tenuta del mercato intorno ai livelli 2002 e registra un'intenzione d'acquisto entro un anno o due (2003/2004) del 19,1% del campione. Forte crescita del diesel (+22,9%) anche in considerazione di un notevole aumento dell'offerta, che ormai coinvolge anche le auto di piccole dimensioni o le marche di prestigio che fino a poco tempo fa risultavano riottose al gasolio.

19 gennaio 2004 - Corriere.it


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