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Passion => Auto d'epoca => Topic iniziato da: mauring su Marzo 31, 2016, 17:10:00 pm



Titolo: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: mauring su Marzo 31, 2016, 17:10:00 pm
Azzarola... oggi non scendono in pista se non ci sono millemila norme di sicurezza rispettate...

Guardate questi come gareggiavano... e i rischi che correvano.  :-\ :o :o :o

E tutto per pura passione, senza bisogno di essere inondati di miliardi.

https://www.youtube.com/watch?v=IrPkjkoFevQ

https://www.youtube.com/v/IrPkjkoFevQ


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Phormula su Marzo 31, 2016, 17:14:29 pm
Si, ma quanti ne schiattavano in un anno?


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: mastiff su Marzo 31, 2016, 17:15:11 pm
ok la passione ma se non ci lasciavano la pelle sarebbero stati più contenti


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: niu su Marzo 31, 2016, 17:16:09 pm
apporposito stò scrivendo un articolo sui Bentley boys.

cose incredibili oggi.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: mauring su Marzo 31, 2016, 17:18:53 pm
Citato da: Phormula su Marzo 31, 2016, 17:14:29 pm
Si, ma quanti ne schiattavano in un anno?


E questo che c'entra ?

La passione, l'avventura, ha fatto sempre schiattare.

Schiattavano navigatori, esploratori, trasvolatori, scienziati che provavano su di loro le scoperte, condottieri, ecc. ecc.

Adesso vanno al polo Nord col telefonino e il GPS. Al minimo problema chiamano l'elicottero e ciao. Sai che avventura...


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: tappo su Marzo 31, 2016, 17:19:44 pm
Citato da: mauring su Marzo 31, 2016, 17:10:00 pm
Azzarola... oggi non scendono in pista se non ci sono millemila norme di sicurezza rispettate...




e come dargli torto!!!!


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Raven su Marzo 31, 2016, 17:36:56 pm
Citato da: mauring su Marzo 31, 2016, 17:18:53 pm
E questo che c'entra ?


prova a chiederlo ad Alonso, magari te lo spiega lui che si può vivere di passione per l'auto e scendere interi da un rottame


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Phormula su Marzo 31, 2016, 17:43:24 pm
La differenza è che una volta schiattavano gli esploratori che si avventuravano per primi.

Oggi, che è diventato tutto più facile, schiattano i dilettanti che vogliono imitare gli esploratori.
I primi, sapendo i rischi che corrono, cercano di minimizzarli.
Hanno il coraggio di tornare indietro e rinunciare.
I secondi si lanciano all'avventura senza rendersi conto che se qualcosa va storto, sono guai.

Ad esempio scalare l'Everest è diventato fattibile per molti, ma l'ultimo tratto, chiamato Hillary Step, va affrontato entro una certa ora, il tempo tende a peggiorare nel pomeriggio e se non si riesce a scendere e bisogna affrontare la notte in quota, con il rischio di restare senza ossigeno. Ogni anno qualcuno, pur di non rinunciare alla scalata, lo affronta nel pomeriggio e ci lascia le penne perché qualcosa va storto.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: mauring su Marzo 31, 2016, 18:24:35 pm
Citato da: Raven su Marzo 31, 2016, 17:36:56 pm
prova a chiederlo ad Alonso, magari te lo spiega lui che si può vivere di passione per l'auto e scendere interi da un rottame


Alonso se gli dimezzi lo stipendio (sempre milionario sarebbe) ti fa il gesto dell'ombrello e non corre piu'.

La sua è passione per i soldi, come per gli altri.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Emi su Marzo 31, 2016, 18:38:18 pm
Citato da: mauring su Marzo 31, 2016, 18:24:35 pm
Alonso se gli dimezzi lo stipendio (sempre milionario sarebbe) ti fa il gesto dell'ombrello e non corre piu'.

La sua è passione per i soldi, come per gli altri.


Ne sei sicuro?


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: niu su Marzo 31, 2016, 18:57:02 pm
Citato da: Emi su Marzo 31, 2016, 18:38:18 pm
Ne sei sicuro?


pr tanti piloti/calciatori etc etc è solo un lavoro.

non per tutti ovviamente.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Mister Sandman su Marzo 31, 2016, 19:12:39 pm
Citato da: mauring su Marzo 31, 2016, 17:18:53 pm
E questo che c'entra ?

La passione, l'avventura, ha fatto sempre schiattare.



permettimi, questa e' una stupidaggine.

vai a vedere in percentuale sul totale quanti erano i piloti a morire negli anni '50, '60 ecc e come con l'introduzione di sistemi di sicurezza si siano drammaticamente ridotti negli ultimi anni.

chiedi a qualsiasi pilota cosa pensa della sicurezza.

quelli erano i parametri di sicurezza allora esistenti.

non c'e' alcun motivo per sostenere un maggiore "coraggio" solo perche' si moriva piu' facilemente....


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: mauring su Marzo 31, 2016, 19:55:28 pm
Se si moriva piu' facilmente di adesso vuol dire che per gareggiare ci voleva piu' coraggio di adesso.

Mi sembra lapalissiano...


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Mister Sandman su Marzo 31, 2016, 20:03:05 pm
Citato da: mauring su Marzo 31, 2016, 19:55:28 pm
Se si moriva piu' facilmente di adesso vuol dire che per gareggiare ci voleva piu' coraggio di adesso.

Mi sembra lapalissiano...


c'e' differenza tra coraggio e incoscienza

non trovo che ci volesse piu' coraggio perche' i sistemi di sicurezza erano inferiori. questo era la realta' del momento

avere coraggio non vuol dire accettare di morire

hai mai parlato con un pilota?


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Homer su Marzo 31, 2016, 20:06:43 pm
Citato da: Mister Sandman su Marzo 31, 2016, 20:03:05 pm
c'e' differenza tra coraggio e incoscienza

non trovo che ci volesse piu' coraggio perche' i sistemi di sicurezza erano inferiori. questo era la realta' del momento

avere coraggio non vuol dire accettare di morire

hai mai parlato con un pilota?


A che pro? L'ha detto lui che è cosi quindi è cosi...


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Mister Sandman su Marzo 31, 2016, 20:07:37 pm
Citato da: Homer su Marzo 31, 2016, 20:06:43 pm
A che pro? L'ha detto lui che è cosi quindi è cosi...


azz... dimenticavo con chi stavo discutendo  ::)


SCHERZO, NEH!  :P


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: niu su Marzo 31, 2016, 20:19:50 pm
Io sono un pilota gentleman driver e non nascondo che se i sistemi di sicurezza fossero inferiori non girerei.
Quindi un tempo erano piu coraggiosi concordo col Mau in questo caso.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: mauring su Marzo 31, 2016, 20:24:28 pm
Citato da: Mister Sandman su Marzo 31, 2016, 20:03:05 pm
non trovo che ci volesse piu' coraggio perche' i sistemi di sicurezza erano inferiori. questo era la realta' del momento



La realtà del momento era, appunto, che per correre ci volevano le palle quadrate molto piu' di adesso.

Tu che parli con i piloti (me non mi cagano, sono troppo povero  ;D ), prova a dire ad Alonso, Hamilton, Vettel, qualunque pilota superpagato, di mettersi al volante dell' Alfa 6c 2300 del 1930 e percorrere il tragitto della Mille Miglia alla stessa media di Nuvolari, senza cinture, senza casco, senza cappotta, con le condizioni delle strade di allora e con i premi di allora (attualizzati).

Ti domandano se sei impazzito e ti tolgono il saluto.  :P ;D




Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: mauring su Marzo 31, 2016, 20:35:14 pm
Citato da: Dogui su Marzo 31, 2016, 20:19:50 pm
Io sono un pilota gentleman driver e non nascondo che se i sistemi di sicurezza fossero inferiori non girerei.
Quindi un tempo erano piu coraggiosi concordo col Mau in questo caso.


Ovvio.

Ma probabilmente ci sono pistoniani come sandman e homer che non farebbero differenza tra tirare in pista con le loro macchine e tirare con la Mefistofele.  ;D


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Mister Sandman su Marzo 31, 2016, 20:35:54 pm
Citato da: mauring su Marzo 31, 2016, 20:24:28 pm
La realtà del momento era, appunto, che per correre ci volevano le palle quadrate molto piu' di adesso.

Tu che parli con i piloti (me non mi cagano, sono troppo povero  ;D ), prova a dire ad Alonso, Hamilton, Vettel, qualunque pilota superpagato, di mettersi al volante dell' Alfa 6c 2300 del 1930 e percorrere il tragitto della Mille Miglia alla stessa media di Nuvolari, senza cinture, senza casco, senza cappotta, con le condizioni delle strade di allora e con i premi di allora (attualizzati).

Ti domandano se sei impazzito e ti tolgono il saluto.  :P ;D



forse ti dimentichi delle migliaia (letteralmente) di piloti da amatoriali, a semi professionisti, fino a professionisti, che esistono. il 99% paga per correre, altro che' premi...

ripeto: quella era la realta'. Come oggi viviamo in un'altra
e domani in un'altra ancora

ti garantisco che allacciato il casco, i piloti non si preoccupano della possibilita' di morire. alteimenti 1) non gareggierebbero 2) non sarebbero competitivi

negli anni '50 quelle vetture erano considerate sicure. per quei tempi


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Emi su Marzo 31, 2016, 20:37:22 pm
Citato da: Dogui su Marzo 31, 2016, 20:19:50 pm
Io sono un pilota gentleman driver e non nascondo che se i sistemi di sicurezza fossero inferiori non girerei.
Quindi un tempo erano piu coraggiosi concordo col Mau in questo caso.


Quindi sei stato favorevole all'introduzione del collare haans nella tua categoria?
Come vedi la "scadenza dei dispositivi di sicurezza"?

quali degli avanzati sistemi di sicurezza di oggi hai provato? Come li giudichi?


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: mauring su Marzo 31, 2016, 20:40:21 pm
Citato da: Mister Sandman su Marzo 31, 2016, 20:35:54 pm
ti garantisco che allacciato il casco, i piloti non si preoccupano della possibilita' di morire.


Non si preoccupano perché è bassa.

Se fosse alta come 80 anni fa, si preoccuperebbero eccome e non scenderebbero neppure in pista.

Vedi uno che esce incolume come Alonso l'ultima volta e pensi: "azzo, è proprio difficile morire". Se invece guardi il filmato che ho messo io dici: "azzo, era proprio difficile restare vivi!".

C'è una bella differenza.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Mister Sandman su Marzo 31, 2016, 20:40:41 pm
Citato da: mauring su Marzo 31, 2016, 20:35:14 pm
Ovvio.

Ma probabilmente ci sono pistoniani come sandman e homer che non farebbero differenza tra tirare in pista con le loro macchine e tirare con la Mefistofele.  ;D


stai distorgendo le cose.

oggi noi siamo coscienti di un livello di sicurezza maggiore. sarebbe stupido, non coraggioso, fare quello che si faceva una volta

Fossimo negli anni '50 sarebbe diverso


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Phormula su Marzo 31, 2016, 20:44:11 pm
Penso che i piloti come gli aviatori di un tempo accettassero quello che era il livello di rischio considerato normale in quel momento per quella professione. Quasi tutti i mestieri una volta erano più pericolosi di adesso.

Quando mio padre lavorava allo scavo di gallerie era considerato normale un incidente mortale ogni chilometro di tunnel e l'assicurazione (che pagava una cifra ridicola) non chiedeva misure di sicurezza aggiuntive sino a 5. Era un lavoro pagato bene e quello era il rischio che si accettava in cambio dello stipendio. Dubito che ChB sia un codardo perché ai suoi tempi si moriva di neno.



Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: mauring su Marzo 31, 2016, 20:46:19 pm
Citato da: Mister Sandman su Marzo 31, 2016, 20:40:41 pm
stai distorgendo le cose.

oggi noi siamo coscienti di un livello di sicurezza maggiore. sarebbe stupido, non coraggioso, fare quello che si faceva una volta

Fossimo negli anni '50 sarebbe diverso


Ma che discorsi, la sicurezza c'era anche una volta, bastava non fare certe cose.

Cristoforo Colombo poteva starsene a casa anziché solcare l'oceano verso l'ignoto con un veliero di merda, senza neanche google maps e il telefonino.  ;D

L'ha fatto perché aveva le palle quadrate, di certo piu' quadrate dei navigatori di oggi.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Mister Sandman su Marzo 31, 2016, 20:49:19 pm
Citato da: mauring su Marzo 31, 2016, 20:46:19 pm
Ma che discorsi, la sicurezza c'era anche una volta, bastava non fare certe cose.

Cristoforo Colombo poteva starsene a casa anziché solcare l'oceano con un veliero di merda, senza neanche google maps e il telefonino.  ;D

L'ha fatto perché aveva le palle quadrate, di certo piu' quadrate dei navigatori di oggi.


la finisco qui perche' evidentemente non riesco a farmi capire ....



Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Phormula su Marzo 31, 2016, 21:23:36 pm
Oddio, se Cristoforo Colombo si fosse imboscato nel CED di una compagnia di assicurazioni, di sicuro non avrebbe scoperto l'America.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Emi su Marzo 31, 2016, 21:35:14 pm
Citato da: Phormula su Marzo 31, 2016, 21:23:36 pm
Oddio, se Cristoforo Colombo si fosse imboscato nel CED di una compagnia di assicurazioni, di sicuro non avrebbe scoperto l'America.


Legend


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: tappo su Aprile 01, 2016, 08:27:44 am
Mauring, tu quando sei in auto usi le cinture di sicurezza o, come i guidatori di 50 anni fa, che non immaginavano nemmeno cosa fossero le cinture e quindi morivano più facilmente in incidenti stradali, non le usi perchè te ne fotti di morire?


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: &re@ su Aprile 01, 2016, 08:48:33 am
Ma sì, la solita solfa trita e ritrita, chissà quante volte l'ha tirata fuori, in confronto il Dogui è un dilettante :P


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Raven su Aprile 01, 2016, 10:06:46 am
Anche perchè non è che una volta sceglievi di correre in sicurezza oppure no. GLi standard erano quelli...prendere o lasciare.
Se oggi si potesse proporre a Fangio di correre con la sicurezza odierna cosa pensi sceglierebbe?
Sputerebbe sulle cellule moderne che ti salvano la pelle invitandoti a metteretele dove non batte il sole perchè lui è un coraggioso?
O se Amundsen (o come si scrive, non ho googlato) avesse potuto avere a disposizione un GPS non l'avrebbe usato?
Allora anche Hamilton e Alonso sono dei coraggiosi perchè corrono senza i sistemi di sicurezza che inventeremo tra 50 anni!!!

Di tutte le minchiete lette qui dentro questa mi sembra entrare di diritto nelle top 5


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: mauring su Aprile 01, 2016, 10:10:58 am
Citato da: tappo su Aprile 01, 2016, 08:27:44 am
Mauring, tu quando sei in auto usi le cinture di sicurezza o, come i guidatori di 50 anni fa, che non immaginavano nemmeno cosa fossero le cinture e quindi morivano più facilmente in incidenti stradali, non le usi perchè te ne fotti di morire?


Ma che c'entro io, non ho capito.  ???

Anche io sono diventato una checca come voi  :P, perché a questo ci ha abituato la tecnologia e il vivere d'oggi, con tutte le sue paturnie.

Una volta si andava da soli con la moto da cross a caso per sentieri di montagna, senza casco, in calzoni corti, senza telefono, se cadevi e ti rompevi una gamba non ti trovava nessuno per due giorni, mentre adesso ci vogliono casco, tuta da palombaro, telefono, gps, google maps, anche per andare al bar in cinque amici.

Lo stesso i nostri genitori o nonni, che intraprendevano viaggi lunghi con auto tenute su col fil di ferro, gomme marce, freni ipotetici, mentre adesso la gente è terrorizzata perché la macchina ha 3 anni e 100.000 km, oddio chissà cosa puo' succedere, meglio fare un tagliandone da 2000 euro prima di partire per il mare, e meno male che col telefonino si puo' chiamare l'assistenza stradale compresa nella polizza anche per cambiare una ruota, non si sa mai. Solo per questa volta, perché il prossimo anno cambiamo macchina che in 3 anni la sicurezza ha fatto passi da gigante e non voglio mica morire, devo avere l'anticollisione fotonica, i freni a risucchio aerodinamico, il cruise control a onde cerebrali.

C'è poco da fare. Il progresso ci rende dei cacasotto.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Phormula su Aprile 01, 2016, 10:21:59 am
Infatti, basta guardare le statistiche per capire come questo sia un discorso privo di senso.

Negli anni '60, con meno di 10 milioni di vetture su strada e velocità medie più basse (la maggior parte delle vetture vendute a 130 km/h manco ci arrivava), il numero di morti era più del doppio di quelli di oggi. Le tabelle a pagina 2 parlano da sole.

http://www.aci.it/fileadmin/documenti/studi_e_ricerche/dati_statistiche/incidenti/Incidenti_Stradali_dal_1930.pdf


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: mauring su Aprile 01, 2016, 10:29:39 am
Citato da: Phormula su Aprile 01, 2016, 10:21:59 am
Infatti, basta guardare le statistiche per capire come questo sia un discorso privo di senso.

Negli anni '60, con meno di 10 milioni di vetture su strada e velocità medie più basse (la maggior parte delle vetture vendute a 130 km/h manco ci arrivava), il numero di morti era più del doppio di quelli di oggi. Le tabelle a pagina 2 parlano da sole.

http://www.aci.it/fileadmin/documenti/studi_e_ricerche/dati_statistiche/incidenti/Incidenti_Stradali_dal_1930.pdf



E dove sarebbe la parte del mio discorso dove affermo il contrario ?  ???

State avvalorando la mia tesi. Adesso ci si cacherebbe sotto a viaggiare con le auto di una volta, quindi siamo dei cacasotto a confronto dei guidatori di una volta. Punto.



Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Homer su Aprile 01, 2016, 10:41:20 am
Citato da: mauring su Aprile 01, 2016, 10:10:58 am
C'è poco da fare. Il progresso ci rende dei cacasotto più intelligenti e consapevoli.


fixed


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Phormula su Aprile 01, 2016, 10:44:23 am
E' la tua tesi che non regge, perché contiene l'assunzione di fondo che i guidatori di una volta potessero scegliere tra vetture più sicure e vetture meno sicure e scegliessero quelle meno sicure perché coraggiosi, mentre noi oggi facciamo il contrario. Per difendere la tua tesi presenti la questione in maniera parziale. Capolavoro di "oldwashing".


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: mauring su Aprile 01, 2016, 10:48:24 am
Citato da: Phormula su Marzo 31, 2016, 21:23:36 pm
Oddio, se Cristoforo Colombo si fosse imboscato nel CED di una compagnia di assicurazioni, di sicuro non avrebbe scoperto l'America.


Ha parlato Gengis Khan...


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: &re@ su Aprile 01, 2016, 10:55:51 am
Citato da: Phormula su Aprile 01, 2016, 10:44:23 am
E' la tua tesi che non regge, perché contiene l'assunzione di fondo che i guidatori di una volta potessero scegliere tra vetture più sicure e vetture meno sicure e scegliessero quelle meno sicure perché coraggiosi, mentre noi oggi facciamo il contrario. Per difendere la tua tesi presenti la questione in maniera parziale. Capolavoro di "oldwashing".


Aggiungiamo anche che "i guidatori di una volta" hanno progettato (o collaborato a progettare) le macchine dei "guidatori di oggi", non è che siano spuntate dal nulla.
E se hanno deciso loro, di farle così...


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Phormula su Aprile 01, 2016, 12:10:54 pm
Citato da: mauring su Aprile 01, 2016, 10:48:24 am
Ha parlato Gengis Khan...


Beh, tra Don Abbondio e Gengis Khan ci sono le vie di mezzo.

Se non volevo prendermi dei rischi, me ne stavo al calduccio in una multinazionale, dove ero uno dei tanti dipendenti identificati da un numero e coccolati con i benefit.
Il mondo dei fumetti di Dilbert. Il solo fatto che mi sia rimesso in gioco per scelta mia e che oggi prendo meno di stipendio, rischio di più perché ci devo mettere la faccia, ma mi diverto anche di più lavorando, penso parli da solo. :)


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: pg su Aprile 01, 2016, 12:29:30 pm
Io penso anche che oggi, dopo due guerre mondiali e i progressi che si sono fatti nella medicina, si dia più valore di una volta alla vita umana e alla sofferenza, perchè noi occidentali abbiamo imparato che si può vivere a lungo e bene. E che morte e sofferenza rappresentano un costo sociale ch DEVE essere evitato. Con un'aspettativa di vita di 35 anni e senza analgesici, penso che saremmo tutti più coraggiosi (nel senso perverso del Mauring). Che poi, questa è anche una delle ragioni, o forse la ragione principale, per cui il terrorismo ci fa così paura.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: &re@ su Aprile 01, 2016, 12:32:02 pm
La faccenda è che nessuno si mette deliberatamente in una situazione di pericolo, se ha una alternativa per ottenere lo stesso risultato con maggiore sicurezza.
Vale oggi, valeva ieri, varrà domani...

Colombo aveva due palle così, ma non ha attraversato l'Atlantico su una zattera.
Poteva avere a disposizione una caravella e ha usato quella. Oggi userebbe un transatlantico.

Idem qualunque "pioniere" nella storia dell'umanità, dai primi ominidi scesi dagli alberi per fare 10 metri su 2 zampe agli astronauti che andranno su Marte (e chissà dove altro).

Poi ci sono, e i sono sempre stati, i pochi "avventurieri" che affrontano situazioni difficili con pochi mezzi, per la soddisfazione personale, ma sono casi isolati.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: pg su Aprile 01, 2016, 12:40:50 pm
Citato da: &re@ su Aprile 01, 2016, 12:32:02 pm
La faccenda è che nessuno si mette deliberatamente in una situazione di pericolo, se ha una alternativa per ottenere lo stesso risultato con maggiore sicurezza.
Vale oggi, valeva ieri, varrà domani...

Colombo aveva due palle così, ma non ha attraversato l'Atlantico su una zattera.
Poteva avere a disposizione una caravella e ha usato quella. Oggi userebbe un transatlantico.

Idem qualunque "pioniere" nella storia dell'umanità, dai primi ominidi scesi dagli alberi per fare 10 metri su 2 zampe agli astronauti che andranno su Marte (e chissà dove altro).

Poi ci sono, e i sono sempre stati, i pochi "avventurieri" che affrontano situazioni difficili con pochi mezzi, per la soddisfazione personale, ma sono casi isolati.


Su questo non sono tanto d'accordo. C'era, e c'è ancora, chi si offre volontario per andare a morire ammazzato in guerra o come terrorista kamikaze. Poi ci sono quelli che l'adrenalina la cercano, e poi rimangono uccisi in una immersione o sciando (quanti all'anno?).

Il fatto è che, secondo me, la morte (o anche la sua prospettiva) e la sofferenza hanno sempre fatto spettacolo. Forse ora, per le ragioni che dicevo, abbiamo imparato che non deve essere più necessariamente così.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: &re@ su Aprile 01, 2016, 12:53:06 pm
Sì, ok, ma sono pochi, non è lo standard.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: tappo su Aprile 01, 2016, 13:00:24 pm
Citato da: &re@ su Aprile 01, 2016, 12:32:02 pm
La faccenda è che nessuno si mette deliberatamente in una situazione di pericolo, se ha una alternativa per ottenere lo stesso risultato con maggiore sicurezza.
Vale oggi, valeva ieri, varrà domani...




Giusto.. io, da bambino, andavo in bici senza casco perchè all'epoca non erano stati ancora ideati caschi leggeri per ciclisti..... Oggi, quando sono in giro con il figlio di mia cugina e lui è sulla bici, io per prima cosa gli metto il casco  :D


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: pg su Aprile 01, 2016, 13:06:33 pm
Sì, d'accordo. Però le misure di sicurezza sono state introdotte proprio perchè la gente si fa male o muore, anche andando in bici.

Ora, quello che volevo dire è che forse abbiamo imparato che la morte e la sofferenza sono un costo, che se si può si evita. Come diceva Homer, siamo più consapevoli, e lo siamo diventati perchè abbiamo (come cultura occidentale) imparato a dare più valore alla vita, alla morte ed alla sofferenza.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: tappo su Aprile 01, 2016, 13:43:56 pm
Citato da: pg su Aprile 01, 2016, 13:06:33 pm
Sì, d'accordo. Però le misure di sicurezza sono state introdotte proprio perchè la gente si fa male o muore, anche andando in bici.



ma in base al ragionamento di mauring noi andavamo in bici senza casco perchè eravamo degli "scellerati", eravamo alla ricerca della morte... e non perchè all'epoca non immaginavamo nemmeno la futura esistenza di un casco di protezione per ciclisti  ;)

nella mia attività, ad esempio, se io ripenso agli autobus che mio padre guidava da giovane, non me lo farei passare nemmeno per la testa a guidarne uno.. ma lui, all'epoca, non immaginava che sarebbero stati "inventati" autobus con ABS, rallentatore voith idraulico, sedili di guida ergonomici, servofreno, servosterzo, l'ABA, cinture di sicurezza..... quello c'era e quello doveva guidare!!!


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Phormula su Aprile 01, 2016, 13:47:44 pm
Citato da: tappo su Aprile 01, 2016, 13:43:56 pm
ma in base al ragionamento di mauring noi andavamo in bici senza casco perchè eravamo degli "scellerati", eravamo alla ricerca della morte... e non perchè all'epoca non immaginavamo nemmeno la futura esistenza di un casco di protezione per ciclisti  ;)

nella mia attività, ad esempio, se io ripenso agli autobus che mio padre guidava da giovane, non me lo farei passare nemmeno per la testa a guidarne uno.. ma lui, all'epoca, non immaginava che sarebbero stati "inventati" autobus con ABS, rallentatore voith idraulico, sedili di guida ergonomici, servofreno, servosterzo, l'ABA, cinture di sicurezza..... quello c'era e quello doveva guidare!!!


Idem mio padre, se avesse potuto lavorare in gallerie scavate con la fresa e non con con gli "spari in facciata" (fori nella roccia, in cui inserire i candelotti di dinamite ed esplosione che portava via qualche metro di roccia, rimozione dei detriti, nuovi fori...), che erano la principale causa di morte, quando tra i massi di roccia restavano candelotti di dinamite inesplosi.
La stressa dinamite, cent'anni prima, era stata messa a punto per migliorare la sicurezza degli esplosivi.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: pg su Aprile 01, 2016, 13:51:34 pm
Citato da: tappo su Aprile 01, 2016, 13:43:56 pm
ma in base al ragionamento di mauring noi andavamo in bici senza casco perchè eravamo degli "scellerati", eravamo alla ricerca della morte... e non perchè all'epoca non immaginavamo nemmeno la futura esistenza di un casco di protezione per ciclisti  ;)

nella mia attività, ad esempio, se io ripenso agli autobus che mio padre guidava da giovane, non me lo farei passare nemmeno per la testa a guidarne uno.. ma lui, all'epoca, non immaginava che sarebbero stati "inventati" autobus con ABS, rallentatore voith idraulico, sedili di guida ergonomici, servofreno, servosterzo, l'ABA, cinture di sicurezza..... quello c'era e quello doveva guidare!!!


No, il discorso che fa il Mauring è leggermente diverso, a quanto ho capito io, e si può riassumere in questo modo:

1) Esistono gli "adrenaline seeker"
2) Un pilota è un "adrenaline seeker"
3) Un vero "adrenaline seeker" deve rischiare la vita, indipendentemente dal fatto che sistano misure di sicurezza o no. 


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: &re@ su Aprile 01, 2016, 13:57:45 pm
Il discorso del Mauring è che "una volta" esistevano questi "adrenaline seeker", adesso invece siamo tutti infinocchiati.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: pg su Aprile 01, 2016, 14:01:52 pm
Citato da: &re@ su Aprile 01, 2016, 13:57:45 pm
Il discorso del Mauring è che "una volta" esistevano questi "adrenaline seeker", adesso invece siamo tutti infinocchiati.


eh, appunto ....



Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: ChB su Aprile 01, 2016, 14:10:31 pm
Citato da: Phormula su Aprile 01, 2016, 13:47:44 pm
Idem mio padre, se avesse potuto lavorare in gallerie scavate con la fresa e non con con gli "spari in facciata" (fori nella roccia, in cui inserire i candelotti di dinamite ed esplosione che portava via qualche metro di roccia, rimozione dei detriti, nuovi fori...), che erano la principale causa di morte, quando tra i massi di roccia restavano candelotti di dinamite inesplosi.
La stressa dinamite, cent'anni prima, era stata messa a punto per migliorare la sicurezza degli esplosivi.


Complimenti e saluti al padre da parte mia ;)

Ma l'avanzamento all'esplosivo esiste ancora e, in certi casi, è preferibile alla fresa (e anche lì, dipende che tipo di fresa) ... ovviamente, oggi hai esplosivo bi o tricomponente iniettato, linea di tiro elettrica, controlli dei collegamenti con Ohm-metri, detonatori elettronici, calcolo della ventilazione nettamente migliorato e climatizzazione in casi di grande copertura (gradiente termico), perforazione con acqua e non più a secco (una delle cause principali della silicosi), eccetera eccetera eccetera ... insomma, tutto decisamente più sicuro.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Phormula su Aprile 01, 2016, 14:17:46 pm
Citato da: ChB su Aprile 01, 2016, 14:10:31 pm
Ma l'avanzamento all'esplosivo esiste ancora e, in certi casi, è preferibile alla fresa (e anche lì, dipende che tipo di fresa) ... ovviamente, oggi hai esplosivo bi o tricomponente iniettato, linea di tiro elettrica, controlli dei collegamenti con Ohm-metri, detonatori elettronici, calcolo della ventilazione nettamente migliorato e climatizzazione in casi di grande copertura (gradiente termico), perforazione con acqua e non più a secco (una delle cause principali della silicosi), eccetera eccetera eccetera ... insomma, tutto decisamente più sicuro.


Figurati... una volta mio padre decise di andare a fondo perché c'era stata una serie impressionante di misfires, cioè detonazioni parziali.
Un suo amico era saltato in aria mentre caricava sul dumper con la ruspa un masso all'interno del quale era rimasto un candelotto inesploso.

Scoprì con orrore che c'era un irlandese che faceva gli avvolgimenti dei detonatori usando dei picchetti di legno presi dal bosco vicino, anziché la carta catramata come facevano gli altri.
Nel turno di lavoro ne faceva di più e questo gli faceva guadagnare un premio. Peccato che era inverno e il legno era spesso bagnato, per cui si creava un cortocircuito e il detonatore non scattava.
Cose come questa erano all'ordine del giorno, perché il personale non riceveva alcuna formazione sulla sicurezza, semplicemente gli si mostrava il lavoro qualche volta e poi gli si diceva di andare avanti da solo.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: mauring su Aprile 01, 2016, 14:52:56 pm
No, non credo che abbiate compreso il mio discorso.

Per me il coraggio non è relativo all’epoca, ma è un valore assoluto, e mi sembra abbastanza ovvio.

Esempio:

La prima ascensione della Marmolada si fece nel 1862, e possiamo immaginare i mezzi degli alpinisti dell’epoca...

Adesso ci si va in funivia, perché sarebbe stupido non usarla, visto che c’è e vista la maggiore sicurezza e comodità che offre.

A me sembra chiaro che comunque chi va in funivia sia meno coraggioso di un rocciatore di fine ‘800, mentre per voi sembra di no, poiché “tanto, a quell’epoca tutti facevano così, perché non c’era altro modo per salire in cima, quindi era una cosa normale ”.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: &re@ su Aprile 01, 2016, 15:04:38 pm
Il tizio che va in funivia è meno coraggioso di un rocciatore "e basta", anche moderno.
Va da sé che se manca la funivia, o uno sta a casa, oppure se deve salire, lo farà coi mezzi a disposizione.

È più "coraggioso" un Soldini, che potrebbe girare il globo su uno Yacht pieno di figa e invece lo fa da solo su una barca a vela, tanto per dire.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Mister Sandman su Aprile 01, 2016, 15:12:10 pm
Citato da: &re@ su Aprile 01, 2016, 13:57:45 pm
Il discorso del Mauring è che "una volta" esistevano questi "adrenaline seeker", adesso invece siamo tutti infinocchiati.


tipo questi...?

https://www.youtube.com/v/WVuI_S-CmaI


Io sono pompiere volontario.
Ma ho anche moglie e figlio.

Avere coraggio per me, significa prendermi dei rischi CALCOLATI quando entro in una struttura in fiamme.
Rischio molto per salvare molto.
Rischio poco per salvare poco.
Se c'e' una persona in pericolo posso anche accettare di rischiare la mia vita per salvare la loro. (coraggio)
Ma se non ci sono persone in pericolo, non rischio di certo la mia, (incoscienza) e magari evito di avvicinarmi alla cisterna in fiamme se non con un getto da grandi distanza...

poi queste sono opinioni mie


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: mauring su Aprile 01, 2016, 15:34:38 pm
Citato da: tappo su Aprile 01, 2016, 13:43:56 pm
nella mia attività, ad esempio, se io ripenso agli autobus che mio padre guidava da giovane, non me lo farei passare nemmeno per la testa a guidarne uno.. ma lui, all'epoca, non immaginava che sarebbero stati "inventati" autobus con ABS, rallentatore voith idraulico, sedili di guida ergonomici, servofreno, servosterzo, l'ABA, cinture di sicurezza..... quello c'era e quello doveva guidare!!!


Che dovesse guidare quelli non ci piove.

Ma resta il fatto che ci voleva molto piu' coraggio a guidare quelli che quelli odierni.

Che poi... "doveva" è sempre relativo: avrebbe potuto scegliere un altro lavoro. Si vede che invece aveva la passione per quello, cercava di costruire qualcosa di buono, ed era disposto a sacrificarsi.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Patarix su Aprile 01, 2016, 15:35:56 pm
Citato da: mauring su Aprile 01, 2016, 10:10:58 am
Una volta si andava da soli con la moto da cross a caso per sentieri di montagna, senza casco, in calzoni corti, senza telefono, se cadevi e ti rompevi una gamba non ti trovava nessuno per due giorni,


Ho pensato spesso a questo dettaglio recentemente...non andavo con la moto da cross, era da enduro, ma il concetto non cambia... Ho avuto fortuna, non mi é mai successo nulla, ma in effetti andare in giro in pantaloncini corti con l'RX125 sulle mulattiere, da solo, in posti sperduti, era un po' di incoscenti.

Certo che....andare senza protezioni ti spingeva probabilmente anche a rischiare di meno...oggi con tutte le protezioni uno tende a rischiare di piú. Nel mio caso, la seconda caduta di Venerdí scorso (la via Crucis) l'avrei forse evitata prendendo le cose con maggiore calma, scendendo dalla moto per attraversare il punto realmente difficile sul fiume (pietre grandi sparse, appuntite).


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Mister Sandman su Aprile 01, 2016, 15:49:19 pm
Citato da: Patarix su Aprile 01, 2016, 15:35:56 pm
Ho pensato spesso a questo dettaglio recentemente...non andavo con la moto da cross, era da enduro, ma il concetto non cambia... Ho avuto fortuna, non mi é mai successo nulla, ma in effetti andare in giro in pantaloncini corti con l'RX125 sulle mulattiere, da solo, in posti sperduti, era un po' di incoscenti.



da coraggioso  ::)


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Patarix su Aprile 01, 2016, 16:03:05 pm
Ora che ricordo avevo anche degli stiavali, quasi mai usati peró, perché sentivo che mi limitavano quando rimanevo incastrato e dovevo spingere. E quando l'intenzione era quella di uscire per andare forte da qualche parte (in Estate) mettevo dei Jeans....per precauzione....come si i Jeans mi avessero protetto da chissá che cosa. Coglionazzo... ;D


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Raven su Aprile 01, 2016, 16:03:16 pm
e meno male che qualcuno ha definito demenziale il thread della Omega Lotus.....


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: &re@ su Aprile 01, 2016, 16:04:32 pm
Citato da: Raven su Aprile 01, 2016, 16:03:16 pm
e meno male che qualcuno ha definito demenziale il thread della Omega Lotus.....

Ma siamo sinceri, c'è qualche thread sul Pistone che non diventi demenziale, prima o poi? ;D


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: pg su Aprile 01, 2016, 16:09:02 pm
Citato da: mauring su Aprile 01, 2016, 15:34:38 pm
Che dovesse guidare quelli non ci piove.

Ma resta il fatto che ci voleva molto piu' coraggio a guidare quelli che quelli odierni.

Che poi... "doveva" è sempre relativo: avrebbe potuto scegliere un altro lavoro. Si vede che invece aveva la passione per quello, cercava di costruire qualcosa di buono, ed era disposto a sacrificarsi.


I piloti moderni sono atleti professionisti. Di sacrifici ne fanno anche loro. Un Fangio che guida a 50/anni con la pancetta oggi è inconcepibile


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: mauring su Aprile 01, 2016, 16:22:27 pm
Citato da: pg su Aprile 01, 2016, 16:09:02 pm
I piloti moderni sono atleti professionisti. Di sacrifici ne fanno anche loro. Un Fangio che guida a 50/anni con la pancetta oggi è inconcepibile


Oggi è inconcepibile anche gareggiare (e vincere) in moto fasciato come una mummia, causa caduta precedente, come fece Nuvolari.





Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: baranzo su Aprile 01, 2016, 16:28:40 pm
Citato da: mauring su Aprile 01, 2016, 16:22:27 pm
Oggi è inconcepibile anche gareggiare (e vincere) in moto fasciato come una mummia, causa caduta precedente, come fece Nuvolari.






Mica tanto, anche i piloti fighetta di oggi spesso corrono tenuti insieme col fil di ferro...


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: tappo su Aprile 01, 2016, 16:44:47 pm
Citato da: mauring su Aprile 01, 2016, 15:34:38 pm
Che dovesse guidare quelli non ci piove.

Ma resta il fatto che ci voleva molto piu' coraggio a guidare quelli che quelli odierni.



ma infatti io ho scritto che ci voleva più coraggio..... ;D ;D

per farti un altro esempio, guardando le attrici porno di oggi, e poi pensando a quelle di 50 anni fa, anche lì ti viene da dire che ci voleva coraggio a sc0pare con certi cessi.. Però all'epoca lo standard era quello ;D


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Patarix su Aprile 01, 2016, 16:49:40 pm
Citato da: tappo su Aprile 01, 2016, 16:44:47 pm
guardando le attrici porno di oggi, e poi pensando a quelle di 50 anni fa, anche lì ti viene da dire che ci voleva coraggio a sc0pare con certi cessi.. Però all'epoca lo standard era quello ;D


;D


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: &re@ su Aprile 01, 2016, 16:49:52 pm
;D ;D ;D


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: pg su Aprile 01, 2016, 17:00:49 pm
Citato da: mauring su Aprile 01, 2016, 16:22:27 pm
Oggi è inconcepibile anche gareggiare (e vincere) in moto fasciato come una mummia, causa caduta precedente, come fece Nuvolari.






Forse perché una moto moderna va incredibilmente piú veloce di una moto di 70 anni fa?


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: &re@ su Aprile 01, 2016, 17:04:21 pm
Oggi il problema non si porrebbe, perché i medici sportivi non ti darebbero l'autorizzazione per gareggiare in quelle condizioni, neanche in Moto3.
Ma succede spesso che qualche pilota voglia correre nonostante i traumi e sia fermato dai medici, quindi direi che il "coraggio", o incoscienza che dir si voglia, non manchi.

Bayliss chiese di farsi amputare un mignolo pur di correre la seconda gara di un GP della Superbike, e parliamo di una manciata di anni fa.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Mister Sandman su Aprile 01, 2016, 17:07:02 pm
Citato da: pg su Aprile 01, 2016, 17:00:49 pm
Forse perché una moto moderna va incredibilmente piú veloce di una moto di 70 anni fa?


ma che vuol dire?

basta che uno salga in moto senza protezioni, guidi come un folle in una stradina di citta'

allora e' coraggioso....   ::)

ecco un altro moderno non molto conosciuto pilota polacco con "poche palle"

https://www.youtube.com/v/Nq0kEVjRqow


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Phormula su Aprile 01, 2016, 17:36:02 pm
Oggi se un alpinista si schianta, i giornali scrivono "montagna assassina" e non "alpinista idiota".
Idem se a farlo è uno che si pianta contro un albero su una statale a 120 km/h con il limite a 70.
Titoli come "strada della morte" si sprecano.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: mauring su Aprile 01, 2016, 17:47:24 pm
Citato da: Phormula su Aprile 01, 2016, 12:10:54 pm
Beh, tra Don Abbondio e Gengis Khan ci sono le vie di mezzo.

Se non volevo prendermi dei rischi, me ne stavo al calduccio in una multinazionale, dove ero uno dei tanti dipendenti identificati da un numero e coccolati con i benefit.
Il mondo dei fumetti di Dilbert. Il solo fatto che mi sia rimesso in gioco per scelta mia e che oggi prendo meno di stipendio, rischio di più perché ci devo mettere la faccia, ma mi diverto anche di più lavorando, penso parli da solo. :)


Per scelta tua non so mica quanto.

Da quel che mi ricordo la tua ditta era stata fusa/assorbita dagli arabi che stavano facendo uno sconquasso riducendo il personale e creando condizioni di lavoro molto peggiori, costringendoti a scappare.

Quello che sarebbe probabilmente successo a me se mentre lavoravo dove sappiamo avessi accettato offerte molto più allettanti da società che poi in tempi di crisi hanno chiuso i battenti.

Solo che io in quel caso non avrei insistito nel ramo, avrei aperto una trattoria tipica veneta, con pasta e fagioli, cotechino ("musetto"), trippa, soppressa e via così...  ;D


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Phormula su Aprile 01, 2016, 18:15:16 pm
Quando ho cambiato avevo anche una offerta di un'altra multinazionale, per una posizione analoga a quella che avevo prima. Cambiava solo il tipo di plastica.


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: ChB su Aprile 01, 2016, 18:39:31 pm
Citato da: mauring su Aprile 01, 2016, 17:47:24 pm
Solo che io in quel caso non avrei insistito nel ramo, avrei aperto una trattoria tipica veneta, con pasta e fagioli, cotechino ("musetto"), trippa, soppressa e via così...  ;D


Un astemio che dice di voler aprire un'ostarìa non è credibile :P

Questo sì che è coraggio ;D


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Mister Sandman su Aprile 01, 2016, 18:41:46 pm
Citato da: ChB su Aprile 01, 2016, 18:39:31 pm
Un astemio che dice di voler aprire un'ostarìa non è credibile :P

Questo sì che è coraggio ;D



no ... aspetta... e' PURE astemio????

:o :o

mo' mi spiego alcune cose  ;D

e' l'astinenza a fargli dire strafalcioni  :P :P :P


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: ChB su Aprile 01, 2016, 18:56:00 pm
Charles Baudelaire la sapeva lunga 8)


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: mauring su Aprile 01, 2016, 20:18:03 pm
Citato da: ChB su Aprile 01, 2016, 18:39:31 pm
Un astemio che dice di voler aprire un'ostarìa non è credibile :P

Questo sì che è coraggio ;D


Ma posso contare sul suocero, fine conoscitore dei vini locali.  8) ;D


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Phormula su Aprile 01, 2016, 21:16:31 pm
Non ti ci vedo a fare quel mestierem


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: tappo su Aprile 05, 2016, 18:41:35 pm
stavo leggendo su wikipedia la storia del pilota Piers Courage, e mi ha colpito molto il modo in cui è morto:

"Durante il GP d'Olanda ottenne un buon nono posto in prova, ma durante la gara, al 23º giro, prese una curva a velocità eccessiva, la vettura uscì di strada, urtò un terrapieno e nell'impatto si incendiò sviluppando delle fiamme così intense da costringere i commissari di percorso a sotterrare la vettura con all'interno il pilota per poter spegnere l'incendio."

:o :o :o :o


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: mauring su Aprile 05, 2016, 18:44:22 pm
Citato da: tappo su Aprile 05, 2016, 18:41:35 pm
stavo leggendo su wikipedia la storia del pilota Piers Courage, e mi ha colpito molto il modo in cui è morto:

"Durante il GP d'Olanda ottenne un buon nono posto in prova, ma durante la gara, al 23º giro, prese una curva a velocità eccessiva, la vettura uscì di strada, urtò un terrapieno e nell'impatto si incendiò sviluppando delle fiamme così intense da costringere i commissari di percorso a sotterrare la vettura con all'interno il pilota per poter spegnere l'incendio."

:o :o :o :o


:o :o
Non per niente si chiamava Courage...  ::) ;D


Titolo: Re: Il coraggio dei piloti di una volta
Post di: Raven su Aprile 05, 2016, 18:58:01 pm
sempre detto che gli estintori sono da ghei


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