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Passion => Ambiente => Topic iniziato da: mauring su Gennaio 30, 2007, 11:32:32 am



Titolo: Volkswagen giudica non redditizi gli ibridi
Post di: mauring su Gennaio 30, 2007, 11:32:32 am
http://www.repubblica.it/2007/01/motori/gennaio-07/vw-no-ibridi/vw-no-ibridi.html

Sembra che le Prius siano state vendute sottocosto.


Titolo: Re: Volkswagen giudica non redditizi gli ibridi
Post di: Tarvos su Gennaio 30, 2007, 11:35:37 am
hai omesso "INIZIALMENTE"  ::) ::) ::)

Quindi ora non più!

e viste quante ne vendono a livello mondiale ...

potrebbe essere la solita storia della volpe e l'uva ;)


Titolo: Re: Volkswagen giudica non redditizi gli ibridi
Post di: AlmenoTu su Gennaio 31, 2007, 10:21:04 am
Ma la Volkswagen (è poi Audi, ma credo sia la stessa cosa) non ha firmato un contratto di collaborazione con altre case (tra cui penso BMW e Mercedes) per lo sviluppo di una tecnologia ibrida da applicare ai modelli delle gamme americane e poi, penso, a quelle europee????


Titolo: Re: Volkswagen giudica non redditizi gli ibridi
Post di: THE KAISER su Gennaio 31, 2007, 14:07:43 pm
Citato da: AlmenoTu su Gennaio 31, 2007, 10:21:04 am
Ma la Volkswagen (è poi Audi, ma credo sia la stessa cosa) non ha firmato un contratto di collaborazione con altre case (tra cui penso BMW e Mercedes) per lo sviluppo di una tecnologia ibrida da applicare ai modelli delle gamme americane e poi, penso, a quelle europee????
Vien quasi spontaneo pensare ai risultati che si potrebbero raggiungere abbinando un propulsore elettrico ad un motore a ciclo diesel anziché un motore a benzina. In effetti anche questa soluzione è attualmente in corso di sperimentazione da alcune case automobilistiche. Il gruppo GM, gia da tempo aveva sperimentato la tecnologia su alcuni autobus urbani ibridi con propulsori elettrici affiancati ai motori diesel, circolanti negli USA, e nel Dicembre del 2004 è stato ufficialmente annunciato un accordo con i gruppi Daimler-Chrysler e Bmw per la ricerca e l?industrializzazione di automobili ibride (decisamente in ritardo rispetto alle case giapponesi).
I risultati sono per lo più in forma di prototipi, ma ormai quasi definitivamente affinati e perfettamente funzionanti, ed alcuni modelli sono prossimi allo sbarco sui mercati mondiali.
Il gruppo Daimler-Chrysler ha presentato una variante della Smart fortwo, una citycar a due posti, equipaggiata con un piccolo propulsore diesel da 41cv e un motore elettrico da 31cv. Il funzionamento è analogo a quello dei modelli giapponesi, con le batterie del motore elettrico che si ricaricano grazie allo stesso motore elettrico che funziona da generatore di corrente nei rallentamenti, e che interviene nelle partenze da fermo, e nelle accelerazioni, permettendo al motore termico (diesel) di aumentare di circa il 30% la percorrenza con un litro di carburante. Il dato assoluto in questo caso è poco indicativo (si parla di circa 35km/l), in quanto l?auto in questione è una piccolissima vettura utile soprattutto nelle città affollate e con scarsi parcheggi (tra l?altro, la Smart Fortwo ha avuto globalmente scarso successo, affermandosi in pochissimi Paesi, tra cui l?Italia, principalmente per un effetto moda che il marketing Smart ha saputo rafforzare e sfruttare).   
Anche Opel (gruppo GM) ha presentato il proprio prototipo di auto ibrida con motore termico a gasolio : il modello Astra, equipaggiato da due motori elettrici e un motore diesel da 1.7cc. Anche qui lo schema di funzionamento è il solito, e il risparmio di carburante si aggira nell?ordine del 25% (a partire dai consumi da diesel che gia sono notevolmente contenuti).
Ormai la ricerca in questo campo impegna quasi tutte le case automobilistiche, alcune si limitano a soluzioni poco complicate (e costose), realizzando risultati più modesti (Ford sperimenta sul modello Fiesta un piccolo motore elettrico, che alimenta le batterie nel modo gia visto, ma si limita a facilitare l?avvio e la partenza del motore termico che a vettura ferma è sempre spento, con risparmi di carburante nell?ordine del 5% nei centri urbani, e il resto dell?energia accumulata viene sfruttata per alimentare gli accessori dell?abitacolo); altre case hanno ottenuto risultati più consistenti (con ovviamente investimenti e tecnologie più impegnative).
Visti i considerevoli risultati finora ottenuti, e visto soprattutto che si tratta di una tecnologia gia disponibile sul mercato degli utilizzatori finali, ritengo che questo tipo di veicoli rivestirà una grande importanza nel prossimo futuro a breve e medio termine. E? interessante notare che i prezzi delle auto ibride siano tutt?altro che proibitivi (la Toyota Prius è in vendita a circa 25.000 euro, non tantissimo considerando le dimensioni, l?equipaggiamento completissimo e i prezzi delle vetture concorrenti equipaggiate con propulsori tradizionali), nonostante la ridotta quota di mercato su cui oggi possono ammortizzare i costi. Non si tratta sicuramente della soluzione definitiva, in quanto l?intento ultimo è quello di distaccarci totalmente dalla dipendenza del petrolio, cercando di orientare i consumi verso fonti di energia rinnovabili e più a basso costo, ma sicuramente servirà ad aumentare gli anni a disposizione per effettuare ricerche negli altri campi (es. Idrogeno).


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