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Passion => Ambiente => Topic iniziato da: alura su Marzo 19, 2003, 09:21:12 am



Titolo: La bufala "idrogeno"
Post di: alura su Marzo 19, 2003, 09:21:12 am

Fonte: IDA - it.discussioni.auto



I firmatari della presente - ricercatori e persone a vario titolo impegnate in ambiente accademico e scientifico - desiderano esprimere la loro forte preoccupazione e un netto dissenso rispetto alla campagna mediatica che viene sostenuta per propagandare «l'idrogeno come combustibile pulito», addirittura alla base di una pretesa «rivoluzione ecologica».
Questa campagna è stata avviata dal noto economista Jeremy Rifkin (Economia all'idrogeno, Mondadori 2002), presidente della Foundation on Economic Trends di Washington, e continua ad essere alimentata, nonostante incongruenze piuttosto evidenti negli assunti di fondo. L'idrogeno è un gas infiammabile che non esiste sulla superficie terrestre, e produrlo artificialmente richiede di per sé un notevole dispendio di energia.
Di conseguenza esso non può essere di per sé etichettato come di energia, ma soltanto come vettore, cioè come mezzo per immagazzinare l'energia prodotta da altre fonti. Notiamo qui subito che tale immagazzinamento, come ogni conversione da un tipo di energia ad un altro, ha un costo energetico, cioè comporta la degradazione in calore e la conseguente perdita di una parte dell'energia coinvolta.
Oggi quasi tutto l'idrogeno prodotto industrialmente viene ottenuto a partire da fonti di energia fossili, più precisamente dal metano o da derivati del petrolio, attraverso processi detti di «reforming». L'idrogeno prodotto in questi processi contiene circa il 75% dell'energia fornita in ingresso, mentre il restante 25% viene perso sotto forma di calore. Il nostro vettore di energia è quindi in realtà assimilabile a un secchio bucherellato.
Inoltre, per ogni atomo di carbonio presente negli idrocarburi utilizzati nei processi di reforming, si produce una molecola di anidride carbonica. Come sappiamo, l'anidride carbonica è il principale tra quei gas che, immessi nell'atmosfera, contribuiscono al riscaldamento del nostro pianeta, con gravi e ancora non del tutto prevedibili conseguenze sul clima. In effetti, la quantità di anidride carbonica ottenuta producendo idrogeno per reforming è la stessa che si produrrebbe se il metano o il petrolio utilizzati fossero bruciati direttamente in una centrale elettrica.
Dal punto di vista dell'effetto serra, che dovrebbe essere uno dei criteri di valutazione principali della compatibilità ecologica di una tecnologia, l'uso dell'idrogeno così prodotto non apporta quindi alcun vantaggio, anzi, come vedremo, può risultare svantaggioso quando si consideri l'anidride carbonica prodotta per unità di energia generata.
Come si utilizza l'idrogeno? Se consideriamo l'uso per autotrazione, che è quello per il quale viene maggiormente propagandato, esistono due opzioni.La prima, più immediata, è di utilizzarlo come combustibile per un motore a combustione interna opportunamente modificato, simile a quelli attualmente utilizzati nelle automobili. Questa soluzione avrebbe effettivamente l'effetto di liberare le città da buona parte dei gas di scarico prodotti dagli autoveicoli, e quindi di migliorare la qualità dell'ambiente urbano.
Purtroppo, si tratta di un approccio al problema assolutamente insostenibile dal punto di vista globale. Ammettendo per i motori a idrogeno un rendimento pari a quello dei motori a benzina, come abbiamo detto vi è nel processo di produzione dell'idrogeno una perdita di energia che fa sì che, a parità di energia utile, occorra un consumo maggiore di idrocarburi, e conseguentemente il rilascio di una maggiore quantità di anidride carbonica nell'atmosfera.
La seconda opzione è quella di usare l'idrogeno in celle a combustibile. Si tratta di dispositivi che convertono l'energia immagazzinata nell'idrogeno in energia elettrica, che può essere usata per alimentare un motore elettrico. Anche in questo caso, il merito dell'idrogeno sarebbe quello di spostare l'inquinamento dalle città alle centrali di produzione dell'idrogeno. Visti i buoni rendimenti delle celle a combustibile, con questa tecnologia ci si può aspettare un livello di consumi di idrocarburi - e quindi di produzione di anidride carbonica - pressoché pari a quello attuale, a parità di energia utile prodotta.
Neanche questa dunque è una opzione valida dal punto di vista ambientale, stante la necessità di ridurre prima possibile i consumi di combustibili fossili e le emissioni di anidride carbonica. C'è poi una visione che prevede la produzione di idrogeno senza il ricorso a sorgenti fossili, per mezzo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (solare, eolico, ecc.). L'idea di un sostanziale incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili non può che trovarci pienamente favorevoli.
Tenuto conto però che, ragionevolmente, queste fonti potranno al più fornire solo una parte dell'attuale fabbisogno energetico mondiale, è possibile verificare che l'elettricità così prodotta sarebbe utilizzata in maniera più efficiente, cioè con minore spreco, immettendola direttamente nella rete elettrica piuttosto che non immagazzinandola nel nostro «secchio bucherellato». Infine, va citato il fatto che l'idrogeno può essere ottenuto per reforming anche dal carbone. Questo procedimento, che come detto sopra equivale, in termini di produzione di anidride carbonica, a bruciare il carbone stesso (ma con minore resa energetica), aprirebbe in pratica la strada all'uso per autotrazione, e non solo, delle abbondanti riserve di carbone ancora esistenti sul pianeta, con un effetto sul riscaldamento globale ancora peggiore di quello degli scenari descritti precedentemente.
Infatti, a parità di energia prodotta il carbone produce ancora più anidride carbonica del petrolio e del metano. Né può risultare di conforto la prospettiva oggi propagandata che la produzione dell'idrogeno avvenga in impianti in cui l'anidride carbonica venga «sequestrata» e immagazzinata in siti sotterranei. Infatti, al di là dei grossi problemi tecnici ancora da superare e del costo energetico del procedimento, nessuno è in grado di predire se nel lungo periodo questa anidride carbonica non sia comunque in grado di raggiungere l'atmosfera, per diffusione o in occasione di terremoti o altri eventi geologici violenti.
Riassumendo: gli idrocarburi fossili (petrolio e metano) sono preziosi in quanto esistono sul nostro pianeta in quantità limitate e costituiscono, oltre che fonti di energia, anche materie prime preziose per una grande quantità di processi industriali. Di conseguenza essi vanno risparmiati ed indirizzati agli usi strettamente necessari, non solo perché il loro utilizzo aumenta l'effetto serra, ma anche perché il prossimo raggiungimento del picco mondiale di produzione (previsto entro pochi anni) è causa di gravi tensioni internazionali, e sempre più lo sarà in futuro.
Le azioni militari contro la repubblica federale di Jugoslavia e l'Afghanistan erano motivate principalmente dalla preoccupazione degli Usa e dei loro alleati di assumere il controllo delle vie di trasporto del petrolio del Mar Caspio. Il riferimento al petrolio è ovviamente ancora più esplicito quando si parla dell'Iraq.
I combustibili fossili, per poterli risparmiare, vanno utilizzati nel modo più efficiente possibile, il che oggi vuol dire che bisogna bruciarli in centrali elettriche. Altri usi vanno disincentivati. In quest'ottica, il motore a combustione interna rappresenta una tecnologia terribilmente inefficiente che va superata quanto prima, in quanto utilizza solo metà o anche meno dell'energia che si riesce a estrarre in una centrale elettrica. L'introduzione dell'idrogeno non può modificare questa visione, anzi renderebbe la situazione ancora più critica qualora venisse usato come combustibile per motori a combustione interna.
Per di più, qualora la scarsità di petrolio e metano portasse in futuro all'utilizzo di idrogeno prodotto a partire dal carbone, gli effetti in termini di cambiamenti climatici sarebbero ancora più devastanti. Invitiamo quindi tutti coloro che hanno a cuore il futuro del nostro pianeta a non cadere nel tranello dell'idrogeno, che è in realtà uno stratagemma di marketing utilizzato dalle compagnie petrolifere con l'intento di mantenere l'attuale situazione di spreco dei combustibili fossili, e da alcuni governi in vista di un insostenibile passaggio ad un regime di produzione di energia basato principalmente sul carbone.
L'idrogeno non rappresenta quindi la rivoluzione energetica promessa, ma una semplice riedizione degli odierni scempi ambientali (si pensi alle truffe della benzina verde e dell'ecodiesel). Il grosso problema dell'energia non è come immagazzinarla (anche questo ha un peso, ma diverso e di portata molto più limitata), ma come produrla e come utilizzarla con minori sprechi. Se ci sta a cuore il futuro del pianeta diventa improcrastinabile, accanto a un deciso sviluppo nel campo delle fonti rinnovabili e delle politiche di risparmio e di uso differenziato delle diverse fonti, uno sforzo collettivo verso l'elaborazione di un nuovo concetto dello sviluppo, che non sia basato sulla continua crescita economica, cioè sul continuo aumento quantitativo delle merci, dei prodotti e dei consumi.
Tale crescita, la cui insostenibilità diventa di giorno in giorno più evidente, ci sta portando ad un stato di guerra infinita e permanente per appropriarsi delle sempre più scarse risorse energetiche.

Intervento di Angelo Baracca, Franco Marenco, Emilio Martines, Andrea Martocchia, Luca Nencini, Maria Luigia Paciello, Libero Vitiello,
aderenti al Comitato "Scienziate e scienziati contro la guerra"

Tratto da: www.ilmanifesto.it


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: mauring su Marzo 19, 2003, 09:28:02 am
Perche' non lo metti sulla sezione "Ambiente" ?


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: alura su Marzo 19, 2003, 09:30:00 am
Giusto !


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: Tarvos su Marzo 19, 2003, 09:47:32 am
Io non esprimno giudizi, anche se credo che l'idrogeno possa essere ricavato anche costruendo impianti fotovoltaici nei paesi dove questi avrebbero un rendimento molto elevato (Nord Africa in gran parte desertici). Se si coprisse il 50% del Sahara con cellule fotovoltaiche quanta elettricità si produrrebbe? Credo molta, con un risparmio di petrolio enorme e a costi nell'arco di qualche decennio infinitamente più bassi che se fosse stata prodotta con qualunque altro procedimento.
Certamente sarebbe dare un potere simile a chi già esporta il petrolio anche ai paesi che produrranno energia elettrica in modo pulito. Ma con investimenti di lungo periodo e aiuti economici a detti paesi la cosa potrebbe essere fattibile.

Potete anche vedere
www. utenti.lycos.it/sandro_bottaro/idrogeno/base1.htm


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: alura su Marzo 19, 2003, 09:54:22 am
a parte il fatto che concettualmente il ricoprire una superficie come il sahara con qualche cosa di "artificiale" mi fa venire i brividi, il punto rimane sempre il trasporto, stoccaggio e distribuzione dell'idrogeno.


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: mauring su Marzo 19, 2003, 10:00:57 am
Citato da: alura su Marzo 19, 2003, 09:54:22 am
... il punto rimane sempre il trasporto, stoccaggio e distribuzione dell'idrogeno.


Ma che problema c'e' ? Basta mettere i bomboloni di idrogeno sui camion (vedi incidente sulla A4....) :( :(


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: mauring su Marzo 19, 2003, 10:05:49 am
Poi mi piace il giretto: Metano -> centrale -> idrogeno -> -> fuel cell -> elettricita' -> auto elettrica .
Ma se un auto puo' essere convertita OGGI direttamente a metano a costo praticamente nullo, se fatto in serie, perche' fare quel "girotondo" sprecone aspettando due decenni e spendendo mezzo PIL? ???


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: Tarvos su Marzo 19, 2003, 10:07:55 am
Beh, io comincerei ad usare l'energia solare così prodotta per tutte quelle applicazioni che richiedono energia elettrica, risparmiano petrolio per l'illuminazione, ad esempio, o i processi produttivi.
Poi risolto il problema dello stoccaggio dell'idrogeno si può pensare ad utilizzarlo per la mobilità in senso lato.
Quella per i primi tempi potrebbe continuare con il petrolio. Poi, affinando le tecniche della realizzazione e utilizzazione delle fuel-cells, si potrebbe passare, magari tra 20 o 30 anni alle auto a idrogeno.


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: alura su Marzo 19, 2003, 10:08:45 am
Perche'...... perche'..... perche'..... e' troppo facile ? fa guadagnare troppo poco ? O forse il metano puzza ?


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: mauring su Marzo 19, 2003, 10:13:12 am
Io utilizzerei l'energia solare per l'illuminazione diurna....
??? ??? ??? ::) ::) ::) :o :o :o 8) 8) 8) ;D ;D ;D :-[ :-[ :-[


Titolo: Re:Per Alura
Post di: Tarvos su Marzo 19, 2003, 10:15:35 am
Settimana socrsa nell'e-mail per il funzionamento del forum ti avevo allegato un link di una azienda del veneto dove c'erano schede molto interessanti sull'idrogeno. Siccome non lo trovo più, non è che lo puoi cercare tu e pubblicarlo? Credo sarebbe interessante per tutti. Tra l'altro parlavano già di uno scooter a idrogeno!!!
Grazie ;D


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: alura su Marzo 19, 2003, 10:22:11 am
Dovrebbe essere questo: http://www.idrogenet.it

Ciao ;)


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: Tarvos su Marzo 19, 2003, 10:23:37 am
esatto Grazie mille 8) 8) 8) 8)
Provate a vedere nella sezione realizzazione! C'è veramente di tutto e cose molto interessanti.
Nel settore energia parlano, un po' dificile per me, della produzione dell'idrogeno e degli effetti sull'ambiente.


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: alura su Marzo 19, 2003, 10:23:56 am
Citato da: mauring su Marzo 19, 2003, 10:13:12 am
Io utilizzerei l'energia solare per l'illuminazione diurna....


Bhe... Paperon De Paperoni in una storia degli anni '80 fece mandare nello spazio uno specchio gigantesco che consentiva di illuminare le sue fabbriche di notte.

Mica scemo ;D ;D ;D ;D ;D ;D


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: baranzo su Marzo 19, 2003, 10:33:56 am
Approvo l'articolo, a parte il pistolotto finale sulle guerre che nulla ha a che vedere con l'ecologia.

Diciamoci la verità, l'idrogeno potrà essere usato come vettore energetico solo quando si saranno trovate fonti di produzione dell'energia pulite ed economicamente sostenibili. Anni fa avevo visto uno studio che ipotizzava di ricoprire qualche migliaio di km2 di Sahara di pannelli fotovoltaici, il risultato era che la differenza di assorbimento energetico da parte del suolo avrebbe provocato sconvolgimenti climatici in una vasta area del continente africano, con inondazioni in alcune zone e desertificazione in altre. Non mi sembra una gran soluzione. Meglio il nucleare a questo punto...


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: mauring su Marzo 19, 2003, 10:37:13 am
Citato da: alura su Marzo 19, 2003, 10:23:56 am
Bhe... Paperon De Paperoni in una storia degli anni '80 fece mandare nello spazio uno specchio gigantesco che consentiva di illuminare le sue fabbriche di notte.

Mica scemo ;D ;D ;D ;D ;D ;D


Acc..., meglio di Archimede ! :D


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: alura su Marzo 19, 2003, 10:39:01 am
non meglio di archimede...... infatti di chi poteva essere il progetto/realizzazione se non sua !


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: Cizu su Marzo 19, 2003, 12:04:29 pm
tutta questa cosa mi fa venire in mente l'isola di pasqua

la leggenda narra che un capofamiglia (degli indios o roba del genere) costretto a colonizzare altre terre perche' cosi' voleva l'usanza, ando' per mare

ando finche' arrivo' all'isola di pasqua, dalla quale pero', causa la distanza non pote' piu' tornare indietro

all'inzio la situazione era rosea, c'erano molte risorse (si parla di legno, beninteso), cosi' aumento' la popolazione

aumento' fino a quando ci si accorse che le risorse cominciavano a scarseggiare (direi come ai giorni nostri), ma ormai era troppo tardi

cominciarono litigi che sfociarono in guerre, vendette, incendi e quant'altro

in questo modo vennero letteralmente sprecate le poche ultime risorse rimaste

alla fine si ridussero a un manipolo di pochi superstiti su un'isula vulcanica deserta interamente fatta di terra brulla
finche' arrivo' l'uomo civilizzato con il turismo

ora comunque vivono da barboni e non hanno nulla

chi verra' a salvare noi per farci comunque vivere da barboni?


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: mauring su Marzo 19, 2003, 12:27:35 pm
Citato da: alura su Marzo 19, 2003, 10:39:01 am
non meglio di archimede...... infatti di chi poteva essere il progetto/realizzazione se non sua !


Aaahh, ecco !

Ma Topolino e' pieno di idee geniali. Mi ricordo che una volta Paperone era stato chiamato dal Sindaco di Sgangheropoli affinche' lo aiutasse a risanare le finanze malconce.
Una delle tante idee di Paperone fu che ognuno doveva fare la dichiarazione dei redditi...DEL VICINO DI CASA! ;D ;D
Allora tutti scrivevano : "Si e' comprato l'auto nuova...bla bla...va in vacanza ogni anno in sudamerica...bla bla....la moglie ha un sacco di gioielli....bla bla.....lavorano tutti in nero...." ecc. In poco tempo Sgangheropoli fu risanata !
:D :D


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: pg su Marzo 19, 2003, 18:15:42 pm
Vedo che tra i Pistoniani le buone letture sono molto diffuse. La mia avventuara preferita di zio Paperone è quella della Pomponia Radicaria, dove va dal Notaio Piotre Lumakaro e lo bacia sulla pelata dicendogli "Bel pelatone dello zio Paperone" ....


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: alura su Marzo 19, 2003, 18:18:11 pm
SI SI.... lo ricordo... la Pompona Radicaria.... la pianta che aveva le foglie a "rubinetto" e doveva servire per estrarre l'acqua... invece ci trovano l'oro nero ;D ;D ;D

Giusto ?


Titolo: qual'è la prima cosa che fate quando rientrate a casa, la sera?
Post di: lothar su Marzo 19, 2003, 19:11:37 pm
Ciao, posso intervenire?
Premetto che lavoro in una centrale nucleare in dismissione (Latina), ma questo lo dico solo per onestà di cronaca.
Io e un mio collega, una volta, abbiamo fatto un calcolo su quanti pannelli solari ci vorrebbero per servire una città di circa 100.000 abitanti (Latina, appunto). Abbiamo inoltre quadruplicato i rendimenti delle celle solari e dopo aver calcolato i Kmq dei pannelli, ci siamo resi conto che per alimentare la città di Latina ci vuole un'area grande come il Lazio. Con la tecnologia attuale, purtroppo, non è possibile sfruttare l'energia solare per produrre elettricità; inoltre l'impatto ambientale è enorme, perchè oltre a coprire il suolo (è stato fatto uno studio da un gruppo di scienziati in tal senso e hanno scoperto che creerebbe un abbassamento della temperatura del suolo con reazioni sconvolgenti), questo sistema necessita di accumulatori enormi per le ore notturne e per livellare il carico, con il problema di smaltimento degli stessi, inoltre i pannelli si rompono e hanno bisogno di manutenzione e smaltimento.
L'energia eolica, con le attuali tecnologie, è sfuttabile solo in alcune particolari condizioni, con problemi anche ambientali: grandi aree destinate alla sola energia eolica, sfruttabilità legata alle condizioni meteo, inquinamento acustico. Inoltre anche questo tipo di energia non è applicabile per grandi centri urbani o industriali; comunque ci sono alcuni impianti sperimentali in Italia, per esempio a Fiumesanto (SS), tra Porto Torres e Stintino, e ho visto un impianto per un piccolo paese vicino Borgotaro (PR); in Danimarca invece, hanno piazzato un grandissimo numero di generatori, in mare, al largo delle loro coste, in un punto dove a quanto pare il vento non manca mai: non sono visibili dalla costa e hanno un minor (non NULLO) impatto ambientale.
L'idrogeno, come già accennato da qualcuno, ha altri tipi di problemi: intanto per produrlo c'è bisogno di molta (tanta, ma proprio tanta) energia, ha problemi di stoccaggio e di trasporto, il rendimento di tutto il ciclo (produzione-sfruttamento finale) non è dei migliori.
Cosa rimane? La fusione nucleare tradizionale è ancora molto lontana, e non conosciamo ancora tutti i suoi svantaggi, quella fredda non sembra ancora fattibile, gli esperimenti non hanno dato un buon esito (tranne che pubblicitario); per l'autotrazione aspettiamo l'auto ad aria compressa (?????), ma la corrente per il compressore chi la fa?
Il petrolio e tutti gli idrocarburi fossili prima o poi finiscono (se ne stanno accorgendo tutti, soprattutto gli americani, vedi Iraq e Venezuela).
Datemi una risposta perchè a questo punto verrei accusato di faziosità (io lavoro con il nucleare, conosco i vantaggi e gli svantaggi, purtroppo la massa conosce solo gli ultimi), anche perchè lavorerei lo stesso anche in un altro posto. Inoltre il nucleare in Italia non è solo centrali elettriche, ma anche laboratori diagnostici, industrie private e altro (persino nei rivelatori antincendio c'è materiale radioattivo).
P.S.: mi raccomando, non lapidatemi, è solo una mia opinione.
P.P.S.: domanda: qual'è la prima cosa che fate quando rientrate a casa, la sera?


Titolo: Re:qual'è la prima cosa che fate quando rientrate a casa, la sera?
Post di: alura su Marzo 19, 2003, 19:59:36 pm
Citato da: lothar su Marzo 19, 2003, 19:11:37 pm
P.P.S.: domanda: qual'è la prima cosa che fate quando rientrate a casa, la sera?


Mi tolgo la giacca ?


Titolo: qual'è la prima cosa che fate quando rientrate a casa, la sera?
Post di: lothar su Marzo 19, 2003, 20:01:47 pm
no, riprova!!! ;D ;D ;D ;D


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: alura su Marzo 19, 2003, 20:03:43 pm
forse e' meglio che dai una dritta..... ne faccio tante di cose appena entro in casa ;D ;D ;D


Titolo: qual'è la prima cosa che fate quando rientrate a casa, la sera?
Post di: lothar su Marzo 19, 2003, 20:08:13 pm
apri la porta.... allunghi il braccio.... con la mano cerchi qualcosa...


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: alura su Marzo 20, 2003, 08:20:26 am
Accendo la lampada ad olio ?


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: pg su Marzo 20, 2003, 08:41:27 am
Citato da: alura su Marzo 19, 2003, 18:18:11 pm
SI SI.... lo ricordo... la Pompona Radicaria.... la pianta che aveva le foglie a "rubinetto" e doveva servire per estrarre l'acqua... invece ci trovano l'oro nero ;D ;D ;D

Giusto ?


Esatto!

Per quanto riguarda l'idrogeno, vi do un po' di notizie interessanti. L'idrogeno bolle a circa 20 K a pressione ambiente. Il che significa che per stoccarne quantità considerevoli bisogna tenerlo liquido a quella temeperatura lì ( quindi si consuma un sacco di energia anche per liquefarlo).
Inoltre una goccia di idrogeno liquido, se viene rovescita sul pavimento scorre per calefazione (avete presente una goggia d'acqua sulla piatsra di una stufa??).
Bene, in questo modo si carica di elettricità statica, in quantità sufficiente da far scoccare scintille.
A questo punto: BUM!!!!!!!!!!

Posto anche questa immagine interessante, che rappresenta l'incidente che ha posto fine all'uso civile dell'idrogeno gassoso.



Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: mauring su Marzo 20, 2003, 09:03:55 am
Citato da: alura su Marzo 20, 2003, 08:20:26 am
Accendo la lampada ad olio ?


Eh no ! Quello lo faccio io (vedi post del Losna......) ;D

Poi la giacca non me la tolgo, perche' non la porto mai. Mi rifiuto di ridurmi come il 99% dei lavoratori della mia azienda, standardizzati e tristi con le loro giacche e cravatte rigorosamente scure e lugubri. Qui siamo degli informatici "ribelli", i "figli dei fiori" della nuova economia, i "disubbidienti" del servilismo Fantozziano.
Giacche e cravatte sono bandite, e per questo siamo mal visti dalla dirigenza..... 8) 8)


Titolo: Re:La bufala "idrogeno"
Post di: ChB su Marzo 20, 2003, 09:14:17 am
Citato da: mauring su Marzo 20, 2003, 09:03:55 am
Giacche e cravatte sono bandite, e per questo siamo mal visti dalla dirigenza..... 8) 8)


Quasi come me che ho sempre la camicia di fuori, ma non si pone nessun problema ;D ;D ;D


Titolo: Re:qual'è la prima cosa che fate quando rientrate a casa, la sera?
Post di: baranzo su Marzo 20, 2003, 09:44:06 am
Citato da: lothar su Marzo 19, 2003, 19:11:37 pm
Ciao, posso intervenire?
P.S.: mi raccomando, non lapidatemi, è solo una mia opinione.
P.P.S.: domanda: qual'è la prima cosa che fate quando rientrate a casa, la sera?


Immagino la risposta che vuoi, fortunatamente, almeno in estate, quando rientro a casaprima delle 9 non ho bisogno di accendere la luce...

Comunque mai oserei lapidarti, anzi! Condivido la tua opinione sull'energia nucleare, è e resterà ancora per anni la forma di energia più pulita ottenibile, e, a meno di rivoluzionarie scoperte nei prossimi anni, rappresenterà una scelta obbligata da qui a una cinquantina d'anni. Le fonti alternative hanno un'impatto ambientale incredibilmente più alto, prendiamo la cina, che sta sconvolgendo fiumi e muovendo centinaia di migliaia di persone per costruire dighe per la produzione di centrali elettriche: siamo sicuri che una centrale nucleare non avrebbe creato un minore impatto ambientale?


Titolo: Re:qual'è la prima cosa che fate quando rientrate a casa, la sera?
Post di: mauring su Marzo 20, 2003, 09:58:56 am
Citato da: baranzo su Marzo 20, 2003, 09:44:06 am
Condivido la tua opinione sull'energia nucleare, è e resterà ancora per anni la forma di energia più pulita ottenibile


Anche chi ha lavorato a lungo nelle centrali nucleari non puo' che affermare cio' (l'hanno visto con i loro tre occhi e toccato con le loro 5 mani). :P :P :P ;D ;D ;D



Titolo: Re:qual'è la prima cosa che fate quando rientrate a casa, la sera?
Post di: baranzo su Marzo 20, 2003, 10:16:36 am
Citato da: mauring su Marzo 20, 2003, 09:58:56 am
Anche chi ha lavorato a lungo nelle centrali nucleari non puo' che affermare cio' (l'hanno visto con i loro tre occhi e toccato con le loro 5 mani). :P :P :P ;D ;D ;D



Sbaglio o mi sembra di cogliere una sottile vena polemica? :P :P ;)


Titolo: Re:qual'è la prima cosa che fate quando rientrate a casa, la sera?
Post di: lothar su Marzo 20, 2003, 15:46:00 pm
Citato da: mauring su Marzo 20, 2003, 09:58:56 am
Anche chi ha lavorato a lungo nelle centrali nucleari non puo' che affermare cio' (l'hanno visto con i loro tre occhi e toccato con le loro 5 mani). :P :P :P ;D ;D ;D



Hai ragione, lo giuro sulle mie otto palle e sul doppiomembroannodatoacappio che ho nei pantaloni!!!
;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D


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